È saltato l'incontro tra governo e regioni previsto oggi a Palazzo Chigi. Nella riunione si sarebbe dovuto discutere dei provvedimenti per affrontare la crisi economica, in particolare per ridefinire i Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate, per parlare di fondi comunitari e dell'ammontare delle risorse da destinare agli ammortizzatori sociali. Dopo il rinvio "la reazione unanime delle Regioni è risentita e stizzita", ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Anche perché ’incontro si prevedeva piuttosto animato, soprattutto sul fronte della ricerca delle risorse da destinare agli ammortizzatori sociali, su cui il governo deve avanzare una sua proposta formale che le regioni devono poter vagliare."Non si può continuare così - ha detto Vendola - il governo sta esibendo una linea caotica e confusionaria, l'unica idea che si intravede è quella di lasciare il cerino in mano a un altro".

Il presidente della Conferenza Vasco Errani
, annunciando la notizia ai colleghi, ha però prospettato la possibilità che la riunione possa tenersi già domani. Dopo che l'incontro è saltato le regioni hanno dunque deciso di inviare una lettera a governo e parti sociali. Lettera nella quale, ha spiegato Errani, "si ribadisce la nostra disponibilità, per il 2009, a rafforzare le misure che possono aiutare a gestire la crisi, azioni di adattabilità e occupabilità. Le regioni, allo stesso tempo, sottolineano che “tutto il costo degli ammortizzatori sociali non può essere scaricato sul Fondo sociale europeo", e ribadiscono “una forte preoccupazione per la situazione anche perchè i tempi si stanno dilatando. Abbiamo avanzato le nostre proposte e stiamo aspettando risposte sulla crisi economica".

"Il governo metta a disposizione risorse per affrontare queste questioni - ha proseguito - e chiediamo che ci sia un confronto trasparente governo-regioni-forze economiche e sociali perchè sia evidente la condivisione strategica dell'obiettivo: non ridurre la base produttiva”. econdo Errani, dunque, “ciascuno deve fare la sua parte per rendere efficaci gli interventi e, prima di tutto, per rispondere ai problemi di occupazione, precari e cassa integrazione che sono oggi le emergenze del paese". Se l'intenzione, prosegue, è quella di destinare 8 miliardi per due anni su una cifra complessiva 15,3 miliardi del Fse "e vengono scaricati tutti sugli ammortizzatori vorrebbe dire che salta il sistema della formazione”. Dobbiamo intervenire sulla crisi ma avere anche un intervento strategico, la formazione resta uno degli elementi fondamentali per guardare oltre la crisi".

"Il governo deve dire quali sono le risorse che mette disposizione per gli ammortizzatori in deroga oltre che per la cassa integrazione ordinaria - ha concluso il governatore dell’Emilia Romagna - le risorse del Fse devono rimanere alle regioni che le riorientano per le politiche attive e passive del lavoro necessarie a mantenere la base produttiva". A Vasco Errani ha risposto in serata il presidente della commissione Lavoro della Camera, Stefano Saglia, secondo il quale "sull'incremento delle risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga è necessario decidere rapidamente. L'ultima cosa che si aspettano i lavoratori è un ping-pong tra Governo e Regioni". In particolare, ha detto Saglia, le Regioni "non siano egoiste nella gestione dei fondi comunitari. Il compromesso potrebbe essere raggiunto costruendo un voucher da offrire al lavoratore che contenga un mix tra sostegno al reddito e formazione spendibile nelle strutture regionali".