Oggi, 23 agosto, sono finite le ferie per gli operai dei cantieri della Metro C di Roma, circa 3000 lavoratori, che con ogni probabilità da lunedì entreranno in cassa integrazione.

Lo stop dei lavori è dovuto ad un contenzioso tra ditte appaltatrici, in testa il Consorzio Metro C, con capifila due giganti come Astaldi e Vianini, e il Campidoglio, chiamato dalle aziende a saldare la sua quota dei 253 milioni di euro dovuti dopo un accordo transattivo per l'aumento dei costi per i ritrovamenti archeologici nella zona di San Giovanni.

Ma il Comune, con la nuova giunta Marino, ha chiesto un periodo di tempo fino al 30 settembre per verificare le ragioni dei costi aggiuntivi e avere anche un cronoprogramma più accurato per i nuovi cantieri della tratta San GiovanniColosseo. Quindi, la situazione è in stallo.

“Non ci sono novità”, spiega a Repubblica il segretario regionale della Cgil di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino. "Diamo per scontato che dal 26 i lavoratori saranno in cassa integrazione. Continuiamo a chiedere al sindaco di fare il prima possibile tutte le verifiche necessarie perché chiaramente c'è bisogno che i lavori vadano avanti, per l'occupazione, ma anche per il servizio pubblico da erogare alla città. Comprendiamo le difficoltà in cui si è venuta a trovare la nuova giunta, perché i problemi del contenzioso sono iniziati ben prima della campagna elettorale e riguardano dunque l'era Alemanno. Ma se questa situazione non trovasse sbocchi, il sindacato con i lavoratori reagirà: non possiamo rassegnarci alla cassa integrazione".