Un confronto pubblico sabato 24 giugno a Roma, a partire dalle 9.30, presso il Tempio di Adriano (piazza di Pietra) "per restituire alla nostra città il prestigio e il ruolo che merita e per individuare insieme risorse, progetti e soluzioni che consentano di arrestarne il declino e riconsegnare ai cittadini romani servizi efficienti e ai giovani un'economia che offra opportunità". È la richiesta che il segretario generale Cgil di Roma e Lazio, Michele Azzola, il segretario generale Cisl di Roma e Rieti, Paolo Terrinoni, il segretario generale Uil di Roma e Lazio, Alberto Civica, hanno formalizzato oggi, in una lettera aperta, a governo, Regione Lazio, Roma capitale e università presenti sul territorio e forze datoriali e produttive.

"La crisi economica che ha colpito il nostro Paese – scrivono i sindacalisti – si sta riverberando su Roma capitale in modo preoccupante, inasprita ulteriormente dal debito capitolino, la cui ricontrattazione sta diventando progressivamente la condicio sine qua non per avviare un’inversione di tendenza significativa. Il territorio romano sta subendo un evidente depauperamento a causa della delocalizzazione di imprese strategiche per lo sviluppo economico e occupazionale della città. Continuano a crescere la disoccupazione e il lavoro povero, le infrastrutture materiali e immateriali rivelano un gap sempre più difficile da colmare, i servizi pubblici sono allo stremo, a cominciare dai trasporti e dalla raccolta dei rifiuti, il sistema di welfare si contrae progressivamente, anche per via della riduzione dei finanziamenti, e non è più in grado di supportare le tante fragilità che permeano il tessuto sociale. Sono questi alcuni dei problemi che stanno mettendo in ginocchio la capitale".

"Riteniamo non vi siano più i margini per un'interlocuzione ordinaria fra i diversi livelli istituzionali e le parti sociali – continuano i dirigenti sindacali – e che sia necessario uno sforzo comune e un’assunzione collettiva di responsabilità per invertire la tendenza in atto e declinare le energie presenti nel territorio in termini di sviluppo e crescita, tenendo sempre a mente i principi di coesione e uguaglianza sociale".