La Brexit non solo come un problema, ma anche come un'opportunità, un'opportunità di crescita per l'Inca Cgil del Regno Unito. Il patronato infatti negli ultimi due anni ha “rivoluzionato” la sua organizzazione locale, proprio per dare risposte alle tante lavoratrici e ai tanti lavoratori italiani d'oltremanica, come ha raccontato Maurizio Rodorigo, dell'Inca Cgil Regno Unito, intervenuto al congresso della Cgil nazionale a Bari.

“Il nostro ufficio a Londra apre ora anche la sera e nel weekend per venire incontro a chi lavora – ha spiegato – e organizziamo eventi informativi su tutto il territorio nazionale. Abbiamo anche avviato permanenze e nuovi uffici a Manchester, Brighton, Glasgow, Edimburgo e Belfast”.

Ma accanto a questa nuova presenza sul territorio l'Inca ha curato particolarmente anche la presenza online, dai social media al sito web, “per intercettare – ha detto Rodorigo - le richieste di tutti coloro che ormai ci contattano soltanto attraverso questi canali. Il caos Brexit, infatti ha aggiunto - ha messo in condizione di insicurezza milioni di cittadini europei, soprattutto quelli arrivati in tempi recenti, e a loro stiamo cercando di offrire la nostra assistenza rispetto al nuovo sistema di registrazione della residenza che entrerà in vigore con l'uscita del paese dall'Unione Europea”.

“Stiamo cercando di fare dell'Inca all'estero proprio questo – ha concluso Rodorigo - il luogo dove porre la propria domanda di bisogni nuovi e complessi, mutamenti continui, casi particolari mai capitati prima. Possiamo non conoscere immediatamente la risposta a tutto, ma l'importante è sapere come arrivarci, come riuscire a far riconoscere un diritto che magari non si sapeva neanche di avere”.