“Mi sembra che nel percorso di questa manovra ci siano troppe anomalie, l’ultima quella del bilancio A e del bilancio B annunciati da Crocetta, a fronte di una lotta agli sprechi non condotta fino in fondo, di una battaglia per il recupero dell’evasione fiscale solo sulla carta, e di nessuna misura di sviluppo”. Così Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia.

“Se da Roma non dovessero arrivare i 3 miliardi che il governo rivendica – prosegue il dirigente sindacale –, sarebbe una catastrofe, e a rischio ci sarebbe la coesione sociale. Detto questo, mi piacerebbe conoscere le ragioni dell’ottimismo del governatore sul recupero finanziario e del Pil, posto che, ad esempio, non si sono toccate le società partecipate, non si è scelta la strada dei costi standard, mentre anche sui costi della politica c’è da essere perplessi, visto che misure come il ddl sul riassetto istituzionale prevedono l’aumento delle indennità per le cariche”.

“Crocetta – sottolinea l'esponente della Cgil – farebbe bene a prendere le distanze dai quei poteri forti, legati al partito della spesa pubblica, che in questi due anni ne hanno impedito la qualificazione. Se si è arrivati alla situazione attuale, è perché non c’è stata lucidità e volontà politica d'incardinare un confronto che conducesse a riforme efficaci e condivise, su settori cruciali come la pubblica amministrazione. Il resto è sotto gli occhi di tutti: formazione professionale lasciata allo sbando, riassetto istituzionale ancora da venire, nessun investimento per lo sviluppo".