“Il decreto 66 rischia di avere effetti assolutamente devastanti sulla Rai, intesa sia come azienda sia come servizio pubblico. Il taglio di 150 milioni non è sugli sprechi, ma il governo intende attuarlo con la svendita di Raiway, che è un patrimonio della Rai. Per questo motivo noi confermiamo lo sciopero di mercoledì 11 giugno”. A dirlo è Barbara Apuzzo, segretaria nazionale Slc Cgil, intervenendo stamani a “Italia Parla”, trasmissione di RadioArticolo1 (qui il podcast), sull’astensione dal lavoro dei dipendenti Rai indetto da Slc Cgil, Uilcom Uil, Snater, Ugl e Libersind.

“Vendere Raiway – continua la segretaria – significa mettere sul mercato un bene pubblico che non va assolutamente toccato. Occorre anche ricordare che qualche anno fa fu fatta una stima del valore di Raiway: allora fu quotata intorno agli 800-900 milioni, adesso si vuole vendere ad appena 160-170 milioni”.

La Slc Cgil condivide la necessità di risanare l'azienda, ma occorre farlo salvaguardando il patrimonio Rai. E c’è dell’altro: “siccome questa svendita, qualora dovesse avvenire, non potrà avvenire prima di qualche mese, c'è stata già prospettata un’ulteriore modifica al piano industriale che prevede di intaccare tutti gli ambiti Rai, quindi anche la produzione culturale e l'informazione. Questo avrà effetti devastanti sull'occupazione, bloccando l'accordo firmato nel luglio dell'anno scorso che, da una parte, accompagnava verso l'uscita i soggetti che avevano i requisiti per andare in pensione, dall’altra, sanciva alcune stabilizzazioni e un pacchetto di diritti per i tanti precari”.

Nel frattempo la Slc Cgil, assieme a Federconsumatori, Adusbef e Uilcom Uil, ha formalmente diffidato il governo dal procedere con il taglio dei 150 milioni anche per un altro motivo: “lo Stato è debitore nei confronti della Rai di circa un miliardo e mezzo di euro, perché la legge dice che, siccome il servizio pubblico deve essere garantito comunque, lo Stato si fa carico di quel che serve per garantire la trasmissione di tutti quei contenuti che sono propri del servizio pubblico. Questi versamenti da parte dello Stato andrebbero fatti con cadenza trimestrale, ma ha ormai accumulato un debito enorme. Come è possibile, a questo punto, chiedere ulteriore 150 milioni?”.

Riguardo lo sciopero di mercoledì 11 giugno, Apuzzo spiega che si articolerà attraverso presidi in tutta Italia. “Abbiamo scelto questa forma di protesta – conclude la segretaria Slc Cgil – proprio per dare visibilità ai luoghi fisici in cui i prodotti culturali, l'informazione, tutto ciò che viene fuori dallo schermo, vengono realizzati. A Roma, ad esempio, terremo il nostro presidio a via Teulada, che è anche il luogo in cui è insediata Raiway, dove ci sono i ponti di trasmissione, ha quindi un doppio valore simbolico. Nel resto d’Italia manifesteremo davanti alle sedi regionali, cercando di collegare tutte queste piazze, creando un'unica piazza virtuale in streaming che darà voce e immagini alla nostra protesta”.