“Adesso l’azienda non ha più alibi. Acceleri sull’investimento di 700 milioni, recuperando un tempo perduto per il quale i lavoratori hanno già pagato prezzi altissimi in termini di cassa integrazione e trasferimenti” Lo sostengono i sindacati del settore chimico Filtcem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uils della Sicilia e di Gela all’indomani della conferenza di servizi al ministero dell’Ambiente sulle problematiche delle emissioni del petrolchimico di Gela, dalla quale è scaturita l’autorizzazione integrata ambientale (Aia). “Esprimiamo piena soddisfazione per questo risultato”, commentano Giuseppe D’Aquila e Gaetano Catania (Filctem), Francesco Parisi e Francesco Emiliani (Femca), Antonio Ferro e Maurizio Castania (Uiltec).

I sindacalisti aggiungono: “L’azienda deve rispettare l’accordo del luglio 2013, sottoscritto anche dalle istituzioni regionali e provinciali. In ogni caso deve essere chiaro- sottolineano- che non è più possibile tergiversare e che se questo dovesse accadere la nostra reazione sarà durissima”.

La raffineria di Gela occupa attualmente 1200 persone, alle quali se ne aggiungono 1100 dell’indotto e 500 nei servizi e nella logistica. I sindacati sostengono che “questo investimento potrà far fare alla raffineria un passo in avanti, determinando un equilibrio fra impresa e ambiente in un’ottica di sostenibilità e facendo dell’impianto uno dei più avanzati in Europa”.