“Da ormai 5 anni si susseguono riforme di facciata, utili solo ai Governi che le hanno sfruttate per ottenere un consenso facile quanto improduttivo. Il risultato è il caos, l'assenza di un progetto di riordino, tagli pesantissimi per oltre 6 miliardi, tutti ricaduti sui lavoratori pubblici e sui servizi. La retorica sugli sprechi ha dovuto fare i conti con la realtà, senza riuscire ad aggredire i privilegi: i tagli lineari, anche gli ultimi effettuati dal Governo Renzi, producono disastri e non efficientano la pubblica amministrazione. Per quello ci vogliono riforme che tengano tutto assieme, che valorizzino il lavoro e tutelino i cittadini. Senza esuberi, senza penalizzazione dei precari, senza dissipare il patrimonio professionale dei 54 mila dipendenti delle province”. Con una nota unitaria Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl rilanciano la prima manifestazione nazionale unitaria dei lavoratori delle Province e delle Città Metropolitane, che si terrà domani (11 aprile) a Roma, a partire dalle 10:00 in Piazza Santi Apostoli e che vedrà la partecipazione di delegazioni provenienti da tutta Italia.

“Avevamo detto per tempo che il percorso era accidentato, che si stavano sottovalutando i problemi. Senza la grande mobilitazione di dicembre si sarebbe proceduto con gli esuberi immediati e il licenziamento dei precari. Domani le lavoratrici e i lavoratori riporteranno il Governo e le Regioni inadempienti alla realtà: finite le conferenze stampa, viste le slide, la riforma delle Province non c'è. Si riparta dal via – concludono i sindacati – perché il gioco dello struzzo non ha funzionato”.