“Nell'Unione europea le aree periferiche più povere sono cresciute di più delle aree sviluppate. Ovviamente la Ue redistribuisce ciò che riesce a distribuire”. Lo ha detto il professor Romano Prodi, ex presidente del Consiglio, nella lectio magistralis alle Giornate del Lavoro di Rimini, esprimendo preoccupazione perché “in questi anni si alimenta sempre più la diffusione del populismo”. La Ue, a suo avviso, “è stata l'unica esportazione della democrazia nel mondo: l'allargamento dell'Unione è stato fatto con l'assenso dei popoli. E' stata fatta la moneta unica e la Costituzione, poi il passaggio ad una fase ulteriore è stato bloccato dal referendum in Francia e Olanda, che hanno bocciato la Costituzione. Allora il passo avanti si è trasformato in paralisi. Questo è coinciso con gli anni della paura”.