"La firma, avvenuta in questi giorni, dell’accordo sul premio di risultato in Poste Italiane e il riconoscimento dello stesso anche ai lavoratori a tempo determinato, è una buona notizia, perché sana finalmente una palese ingiustizia e va nella direzione tracciata dalla piattaforma rivendicativa della vertenza, aperta da noi contro il precariato all'interno del gruppo". Così, in una nota, Riccardo Saccone, segretario generale Slc Cgil di Roma e del Lazio.

"Questa novità, però, non può che darci ulteriore forza e convinzione nel proseguire la vertenza a tutela delle migliaia di lavoratrici e lavoratori a tempo determinato, che continuano a vedersi negato il diritto a una stabilità lavorativa. Come ribadito ieri nella seconda assemblea cittadina dei tempi determinati, indetta da Cgil e Slc regionali, occorre continuare le mobilitazioni di queste settimane, affinché l'azienda raggiunga con il sindacato un accordo di stabilizzazione di questi lavoratori, che garantiscono di fatto il recapito della posta nella regione e nel resto del Paese", prosegue il sindacalista.

"La dirigenza di Poste si è distinta nell’applicazione più becera del Jobs act, creando un piccolo esercito di lavoratori di serie B, senza diritti e senza futuro. Tutto questo non può continuare. Nelle prossime settimane lavoreremo ancora per unire i lavoratori e le lavoratrici coinvolti, affiancando la categoria nazionale dell'Slc, per arrivare a un giusto e trasparente percorso di stabilizzazione", conclude il dirigente sindacale.