Molte le opere per lo sviluppo delle attività portuali ma la situazione occupazionale nel territorio rimane drammatica. Questo, in sintesi, il giudizio di Cesare Caiazza, Domenico Barbera, Pietro Di Marco, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil di Civitavecchia, in un nota diffusa oggi intorno ai lavori annunciati e allo stato di salute della città del litorale laziale.

"Alla vigilia della manifestazione nazionale di Roma promossa da Cgil, Cisl, Uil – dicono i tre sindacalisti – registriamo positivamente l’attenzione per il ruolo strategico del porto e del territorio di Civitavecchia da parte dei massimi organi istituzionali, oggi presenti per l’inaugurazione della prima banchina della nuova darsena (governo e Regione Lazio). Contestualmente esprimiamo soddisfazione, in questa fase di violenta recessione economica e produttiva, per la prosecuzione dei lavori all’interno del porto grazie ai copiosi investimenti pubblici, anche se dobbiamo purtroppo rilevare un impiego residuale di ditte e mano d’opera locali. Sotto questo aspetto, molto più avanzate sono le condizioni nella Centrale Enel dove, in ragione di consolidate relazioni sindacali, sussistono modalità di appalto (utilizzate soprattutto nella fase del cantiere) tese a privilegiare l’impiego di imprese e lavoratori del territorio".

Si sta scontando però, proseguono i tre segretari, "l’assenza di un tavolo generale nel quale poter, come forze sociali locali, esercitare un ruolo nella definizione delle regole e delle modalità con cui trasformare gli investimenti in opportunità di lavoro per il territorio. Per questa ragione e per colmare questo ritardo, abbiamo chiesto un urgente incontro con il presidente dell’Autorità portuale e le istituzioni territoriali, anche al fine di definire strategie mirate a mettere maggiormente in relazione il porto con il territorio". "La nostra non è un'impostazione 'localista' – aggiungono – bensì volta a tutelare e a dare risposte a un territorio che, per quanto attiene al lavoro, versa in una condizione drammatica con gravi rischi di ulteriore peggioramento".

"Avevamo condiviso, nell’estate dell’anno scorso, insieme all’amministrazione comunale, la costituzione di un tavolo territoriale per il lavoro, lo sviluppo, l’ambiente e la salute. Un tavolo che poteva, e ancora potrebbe essere, un interessante luogo per provare a fare sistema con l’obiettivo di fronteggiare la crisi, ponendo le basi per il rilancio economico e lo sviluppo. Un luogo di confronto e di socializzazione dei temi e dei problemi nel quale condividere scelte e strategie. Alla vigilia della manifestazione nazionale di domani, con la quale si chiede al governo di mettere al centro dell’agenda politica il lavoro, ci rivolgiamo alla Regione Lazio, ai sindaci di tutti i comuni interessati, alle forze sociali, ai grandi attori economici del territorio, al fine di rivitalizzare quel tavolo".

"Ovviamente
, in assenza di risposte – è la conclusione –, promuoveremo iniziative di mobilitazione straordinarie per il rilancio economico del territorio, per l’occupazione e il lavoro".