“Promossa, ma con osservazioni”. Intervistato dall’Unità, parla Giuliano Poletti, presidente di Legacoop che, con l'Alleanza delle Cooperative, ha partecipato a tutti gli incontri per la riforma del lavoro. “E importante – dice – che il Parlamento possa mettere mano ad alcuni punti della riforma”. Sull’articolo 18, spiega, “l'obiettivo dev'essere trovare l'equilibrio che allo stato attuale non c'è, togliendo dal tavolo i timori di abuso, ovvero che si verifichi quello che i sindacati paventano: un'utilizzazione truffaldina dei licenziamenti di natura economica. L'indennizzo fino a 27 mensilità non è una passeggiata per le aziende, ma bisogna comunque verificare non avvengano in alcun modo strumentalizzazioni”.

Ma non è il solo punto debole della riforma. “Manca una riflessione complessiva – dice Poletti – sugli strumenti attivi per l'impiego, quelli che dovrebbero accompagnare chi ha perso il lavoro a un altro. Oggi le strumentazioni disponibili sono in grado di accompagnare in modo utile un lavoratore in questo percorso? Mi sembra assai discutibile. Se la formazione è decisiva, va però capito come si può combinare con gli ammortizzatorisociali. Giusto introdurre i nuovi ammortizzatori con gradualità, ma è come se mancasse un pezzo del ragionamento. Fino a ieri l'indennità di mobilità rappresentava una risorsa che poteva essere usata come capitale, per esempio, per favorire la nascita di una nuova cooperativa. Se questi strumenti non esisteranno più, da quali altri verranno sostituiti? Il tema insomma è: chi in futuro farà l'imprenditore, figura senza la quale non potranno venire creati posti di lavoro?”.