Un mese in più per salvare lo stabilimento di Portovesme. Slitta al primo novembre l'avvio della procedura di spegnimento dell'impianto Alcoa. E' il risultato della lunga giornata di trattativa che si è svolta ieri, 10 settembre, al ministero dello Sviluppo economico. In una nota la multinazionale americana, intenzionata comunque a spegnere gli impianti della fabbrica di alluminio, sottolinea che il termine ultimo dello spegnimento sarà il 30 novembre.

Nel comunicato, Alcoa afferma che la fabbrica sarda sarà comunque mantenuta in “condizioni tali da poter essere riavviata da un altro operatore per un anno”. Inoltre, conferma che “continuerà a essere disponibile a discutere la vendita della fabbrica”, ma aggiunge che “finora non ha ricevuto alcuna manifestazione di interesse percorribile o differente rispetto a quelle considerate durante l'intero processo di vendita”. La nota prosegue affermando che “è essenziale che il processo di spegnimento sia condotto in modo ordinato e tempestivo” per “mantenere le operazioni sotto controllo e garantire la sicurezza dei dipendenti, della comunità locale e dell'ambiente”.

Intanto, la protesta degli operai sardi prosegue
. Dopo la giornata di mobilitazione di ieri, non senza momenti di tensione e rabbia, sotto il ministero in via Molise, gli operai di Alcoa sono tornati in Sardegna dove oggi hanno occupato per circa due ore una nave della Tirrenia all'attracco nel porto dell'Isola Bianca a Olbia.

Non c'è infatti soddisfazione tra gli operai per l'esito dell'incontro di ieri. “Abbiamo occupato il traghetto dopo il risultato non ottenuto ieri a Roma - spiega all'Adnkronos Franco Bardi, segretario provinciale Fiom Cgil di Carbonia Iglesias - Noi non ci fermeremo: metteremo in campo tutte le azioni necessarie a scongiurare la chiusura degli impianti”.

Anche il segretario generale della Cgil sarda Enzo Costa, che ha partecipato all'incontro del pomeriggio parla di “scarsa attenzione che Governo e Regione riservano al nostro apparato industriale”. “A questo punto - dice Costa al Corriere della Sera - è urgente spostare il confronto a Palazzo Chigi per affrontare l'intera emergenza Sardegna”.

Per gli operai si tratta di “dare un segnale al Governo - ha detto il sindacalista Rino Barca della Fim-Cisl - perché da oggi sino alla chiusura della vertenza ci sarà una manifestazione al giorno”.