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Scende ancora il prodotto interno italiano. Anche se la sua caduta pare rallentare un po’, non c'è ancora la tanto agognata ripresa. Nel terzo trimestre del 2012, infatti, il pil è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% nei confronti del terzo trimestre del 2011. A comunicarlo è oggi l'Istat.
L’Istituto di statistica sottolinea comunque che il terzo trimestre 2012 è il quinto consecutivo in cui si registra un calo congiunturale. E' ancora recessione ma il calo (-0,2%) di luglio-settembre è inferiore a quello dei trimestri precedenti dell'anno (-0,8% nel primo e 0,7% nel secondo). I tecnici dell’Istat fanno sapere poi che è stato anche rivisto al rialzo il dato del secondo. La 'crescita' acquisita del prodotto interno lordo per il 2012 è dunque negativa, pari a -2%. Si tratta della variazione annuale del Pil che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno.
Nel terzo trimestre del 2012 il calo congiunturale del prodotto interno lordo è, in ogni caso, la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dei servizi e di un “leggero aumento in quello dell'industria”.
Nello stesso periodo il prodotto interno è invece aumentato in termini congiunturali dello 0,5% negli Stati Uniti e dell'1% nel Regno Unito, mentre è diminuito dello 0,9% in Giappone. In termini tendenziali, infine, si è registrato un aumento del 2,3% negli Stati Uniti e dello 0,2% in Giappone. Nel Regno Unito il Pil ha segnato invece una variazione tendenziale nulla.