«Considerando la gravità della situazione le organizzazioni sindacali sono impegnate per la tutela individuale e collettiva dei diritti dei lavoratori a intraprendere tutte le azioni di protesta sino a quando non saranno ripristinate le corrette relazioni sindacali con la convocazione di un incontro per l'esame di verifica del piano di riordino». Esplode con questa nota, come riporta il quotidiano il Centro, il caso attorno alla riforma dei Centri di ricerca per l'agricoltura, Cotir, Crab e Cri-vea. E' la Cgil a dire alla giunta regionale di centrosinistra ed in particolare all'assesorato all'Agricolatura di Dino Pepe, di cambiare metodo e di accettare il confronto con le organizzazioni sindacali in riferimento a una riunione tecnica ufficiale interna alla Regione su un ipotetico piano di riordino senza che prima ne fossero state messe al corrente le organizzazioni sindacali. Di Cotir, Crab e Crivea si parla da tempo di liquidazione e della nomina di un collegio di commissari. «Tutti i lavoratori dei tre centri di ricerca coinvolti nella riorganizzazione continuano a lavorare da anni nonostante il ritardo nel pagamento degli stipendi, che ancora oggi ammonta a 18 mensilità pur avendo assicurato l'ultimazione dei progetti di ricerca legati anche alle risorse Psr e consegnato inoltre in questi ultimi giorni alla Regione un programma di progetti di ricerca per il 2016», ricordano la gravità della situazione Ada Sinimberghi (Fiai Cgil) e Francesco Marrelli (Filctem Cgil) che stigmatizzano il comportamento dell'assessore e dei consiglieri regionali coinvolti. «E' necessario», dunque ribadiscono, «avere la piena conoscenza tempestiva della proposta del piano di riordino per la continuità dell'attività di ricerca e le sue prospettive, la salva-guardia strutturale degli attuali livelli occupazionali».