"Non un accordo d'integrazione, ma un gioco dell'oca punitivo, una corsa a ostacoli, che cinicamente vuole respingere indietro gli immigrati che vengono in Italia per lavorare". È questo il commento di Piero Soldini, responsabile dell'ufficio per le politiche dell'immigrazione della Cgil, rilasciato oggi (5 febbraio) a rassegna.it dopo l'annuncio del ministro Maroni sul permesso di soggiorno a punti.

"Eravamo in fremente attesa di questo provvedimento - dice il dirigente sindacale -, che era già stato annunciato. È evidente che rientra nella logica proibizionistica e punitiva del governo. Che gli immigrati abbiano bisogno di conoscere la lingua italiana e la nostra Costituzione, è indubbio. Il problema - spiega Soldini - è fornirgli i luoghi e gli strumenti adatti alla formazione".

Il responsabile per l'immigrazione sottolinea come qualsiasi ipotesi di percorso d'integrazione che non abbia significato punitivo ha bisogno di fondi consistenti che però il governo ha tagliato. "E intanto - osserva - negli altri paesi europei si stanziano finanziamenti. In Spagna hanno messo 600 milioni di euro, in Francia e in Germania addirittura è previsto un miliardo".

"Purtroppo,
considerando come questo governo sta lavorando, non credo ci siano margini per trovare soluzioni alternative, attualmente non c'è neppure un tavolo di confronto. Spero che su questo tema - conclude Soldini - si apra al più presto una mobilitazione e che arrivi una risposta critica da parte della società civile".