Nell'ambito della vertenza relativa all'annunciata chiusura dello stabilimento Froneri (ex Nestlé) di Parma, è in programma per domani, sabato 30 settembre, alle ore 16.00, un volantinaggio davanti al Nespresso Point di piazza Garibaldi. Per il prossimo martedì 3 ottobre è invece proclamato uno sciopero con manifestazione a Milano davanti alla sede di Nestlé.

Venerdì 6 ottobre, infine, alle ore 9.00, si svolgerà uno sciopero dei lavoratori Froneri con attivo unitario dei delegati alimentaristi davanti allo stabilimento Nestlé di Parma, corteo verso la Prefettura e appuntamento dal Prefetto.

"Come Eskigel, Froneri produce tra le altre cose a marchio Coop e Conad. E' una realtà che nel nostro paese copre circa il 65% della produzione delle marche private e dovrebbe farlo rispettando i codici comportamentali e i disciplinari che richiamano la responsabilità sociale dell'impresa. Non c'è nulla di etico nel chiudere un'attività produttiva per ragioni che nulla hanno a che fare con il prodotto e con il lavoro". Così in una nota Antonio Mattioli, segretario della Cgil Emilia Romagna e responsabile politiche contrattuali.

"Non c'è nulla di socialmente responsabile nel beffarsi di una comunità, lavoratori e istituzioni, raccontando balle, così come è avvenuto lo scorso mese di luglio - continua Mattioli - Si provi a chiedere pubblicamente a Froneri di rispondere socialmente, sul mercato, nella filiera distributiva, agli effetti che si produrrebbero con le decisioni scellerate che sta mettendo in campo. Ci sono tutte le ragioni perché ogni soggetto interessato, compresa la committenza, non metta la testa sotto la sabbia e lavori per far recedere questo gruppo dalle decisioni assunte".

"Nei prossimi giorni chiederemo conto anche di questo - conclude Mattioli - Questi qua, quelli della Froneri, pensano di disfarsi con una calcio nel sedere di 250 lavoratori, deridendo un'intera città. Non può essere che, oltre alle ragioni produttive e occupazionali, in questa regione uno arrivi faccia il bello e cattivo tempo, firmi il falso (dichiarando e sottoscrivendo a luglio che avrebbe perseguito chi faceva circolare voci sui licenziamenti e la possibile chiusura del sito) e poi con il “sorriso” e una battuta dichiari che licenzia e chiude lo stabilimento".