In tutto ci saranno 24 esuberi in tre anni, con il ricorso a pensionamenti ed esodi volontari, a fronte del 50 per cento di licenziamenti del personale annunciati per le Fondazioni lirico sinfoniche con i piani di risanamento in corso. E nella busta paga dei dipendenti i tagli incideranno complessivamente per il 5 per cento. Oggi l’assemblea dei lavoratori del Teatro Massimo di Palermo, con circa 200 dipendenti presenti, ha approvato, con 1 voto contrario e 14 astenuti, l’accordo sul Piano di Risanamento 2014-2016 del Teatro.

“I lavoratori oggi hanno approvato un accordo che prevede la riduzione dell’organico della Fondazione di 24 unità nel triennio, e solo in modo volontario. In cambio abbiamo ottenuto la certezza che il Teatro resti centro di produzione, con la sua orchestra e il suo corpo di ballo, che adesso deve ricevere la piena cittadinanza di copro di ballo stabile". Così il segretario della Slc Cgil Maurizio Rosso, esprimendo soddisfazione per l’esito delle trattative e del voto.

"Ci auguriamo - osserva - che si concretizzino presto, a partire dall’esercizio 2014, anche gli altri tagli per far funzionare la road map definita con la Sovrintendenza e che i sacrifici chiesti ai lavoratori non restino isolati. Anche la Fondazione si è impegnata a fare economie: unitamente al taglio al costo del lavoro l’accordo prevede la riduzione dei costi per i consulenti esterni e che vi sia una diminuzione e un livellamento per cachet, collaborazioni, marketing e forniture e servizi”.

Gli altri punti del verbale riguardano l’internazionalizzazione di alcuni dei servizi finora affidati all’esterno e la valorizzazione delle risorse umane con la riorganizzazione di tutti i settori e con l’introduzione del criterio di polifunzionalità dei dipendenti tecnici e amministrativi. “E’ un piano - aggiunge Rosso - che crea le condizioni per accedere al rilancio e allo sviluppo del Massimo. Adesso si dovrà procedere con la valorizzazione di tutte le risorse umane e dei talenti del teatro, attraverso un uso totale che veda raddoppiate le produzioni estive e invernali e il ricorso al principio della polivalenza”.

Il progressivo contenimento dei costi e una maggiore produttività artistica per incrementare i ricavi: queste le direttrici del piano che ora dovrà essere sottoposto all’approvazione del Mibact e, per la parte negoziale, alla Corte dei Conti. Ai lavoratori verranno rimodulate, secondo nuovi presupposti, le indennità di rendimento e quella relativa all’attività promozionale ed entrambe saranno ridotte nella misura del 20 per cento. Sarà soppressa l’indennità ‘strumenti speciali’ e il premio di produzione sarà riconosciuto esclusivamente nella misura prevista dal contratto nazionale di lavoro sottoscritto il 25 marzo scorso.