“Diciamo no a Franceschini che si permette di dichiarare che 14 fondazioni liriche sono troppe. Ce ne vorrebbero 21, almeno una per ogni regione. Ogni tre opere che si cantano nel mondo due sono italiane. Nella danza vantiamo nomi come Carla Fracci a Roberto Bolle. E’ scellerato eliminare i complessi dei teatri quando le più alte espressioni nel mondo sono italiane”. Lo sostiene il segretario della Slc Cgil di Palermo Maurizio Rosso, che presenzia al presidio in corso al Mibact e ha partecipato con una delegazione del Teatro Massimo alla mobilitazione indetta stamattina da Cgil, Cisl, Uil e Fials a piazza Santi Apostoli a Roma per manifestare totale sdegno contro la “azione scellerata” dei licenziamenti degli artisti di coro e orchestra da parte del Teatro dell’Opera di Roma. “Con gli accordi responsabili al Teatro Massimo abbiamo costruito un ragionamento e un percorso concreto che mette al centro un’idea di teatro come centro di produzione di complessi artistici stabili”.