Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia, è intervenuto stamattina ai microfoni di RadioArticolo1. In primo piano, il Primo maggio, che quest'anno si festeggia propria nell'isola, per la precisione a Pozzallo, in provincia di Ragusa, diventato un luogo simbolo dell'immigrazione (ascolta il podcast integrale).

"Quella di Cgil, Cisl e Uil – ha detto il dirigente sindacale – è una scelta di attenzione ai valori che rappresentiamo. Il Primo maggio a Pozzallo era già programmato da tempo, assai prima dell'ultima tragedia di migranti nel Canale di Sicilia. Per noi, la solidarietà sta alla base di tutto, e pensiamo che ci sia bisogno, oggi più che mai, di maggiore inclusione, per arrivare a un modello di società diverso dall'attuale. Dobbiamo prendere coscienza dei valori veri della società e del mondo. Per questo, le decisioni assunte nei giorni scorsi dal Consiglio straordinario dell'Unione europea non sono sufficienti. Ora si sono spenti i riflettori sulla tragedia, ma l'Ue sbaglia a sottovalutare la questione; così come sbaglia a non cambiare la natura dell'operazione 'Triton': ci vuole di nuovo 'Mare nostrum', altrimenti non si approderà a nulla. L'Europa fa la politica dello struzzo, nascondendo la testa sotto la sabbia, e ciò è inaccettabile. Chi scappa da guerre e carestie ha bisogno di un'attenzione particolare, soprattutto da parte nostra che siamo i paesi confinanti. Spero che l'Ue riscopra una nuova sensibilità a un problema così enorme".

Per quanto riguarda le responsabilità della politica italiana sull'immigrazione, "dobbiamo fare di più, in particolare sul tema dell'accoglienza, perchè così non va: c'è una disattenzione generale sul tema e cogliamo molte anomalìe: oltre il 50% dei migranti sono ospitati in regioni del Mezzogiorno, con una politica sbagliata a livello nazionale, che sta causando molti squilibri. La cosa da fare al più presto è superare la legge Bossi-Fini, profondamente ingiusta, che finisce per favorire l'infiltrazione mafiosa. Continuare ad ammassare persone all'interno dei Cie è dannoso, oltrechè inumano. Noi abbiamo segnalato e denunciato tanti episodi di violenza e sopraffazione, al limite dello schiavismo, ai danni di immigrati, in agricoltura da parte di caporali senza scrupoli che li sfruttano. I centri di accoglienza siciliani sono ormai allo stremo: c'è un sovraffollamento pauroso, con il triplo, se non il quadruplo delle perosne che potrebbero ospitare in condizioni di normalità. Queste persone devono aspettare mesi per vedere istruita la propria pratica, e nel frattempo cadono nelle mani delle criminalità organizzata, Abbiamo prodotto un video, 'Terra nera' per mostrare quello che accade nella canmpagne. Esiste una vera e propria tratta che non viene perseguita dalla istituzioni". 

Opere pubbliche che fare, dopo il crollo del pilone dell'autostrada Palermo-Catania? "Purtroppo – risponde il leader della Cgil siciliana –, il caso Imera non è un fatto isolato. Oggi affronteremo la questione in un comitato direttivo straordinario. Temiamo che alla fine, a pagare, sarà il lavoro, per via delle ripercussioni negative che può avere questo fatto sul turismo, sul commercio, sulla grande distribuzione, oltrechè ovviamente sui trasporti. Attualmente, da Palermo è impossibile raggiungere località turistiche di grande interesse archeologico, come Piazza Armerina. Assieme a tutte le istituzioni vogliamo fare piena luce sulla situazione, avviando un percorso di conferenze di servizio con i vari soggetti preposti. Probabilmente, i due anni di tempo, indicati dal ministro Delrio per ripristinare l'autostrada sono troppi. Ma anche l'altra viabilità, mi riferisco alle strade statali e provinciali non è che stanno meglio, per via della scarsissima manutenzione: spesso vi sono strade chiuse al traffico. All'alba del terzo millennio la nostra rete stradale è in condizioni spaventose. Secondo uno studio, gli automobilisti avranno un danno di 18 milioni l'anno. Poi c'è tutta la questione attinente alla salute e alla sicurezza dei cittadini, con paesi all'interno dell'isola assai distanti da un ospedale o da un pronto soccorso, con tutte le conseguenze che ciò può provocare".