"Il blog dell’Osservatorio Indipendente di Bologna Morti sul lavoro entra in sciopero contro l’indifferenza delle istituzioni e della politica verso il fenomeno delle morti su lavoro". È quanto si legge in una nota diffusa da Carlo Soricelli, curatore del sito.

"Da oggi il blog non diramerà più notizie riguardanti i decessi sul lavoro che si susseguono senza soluzione di continuità con un incremento preoccupante rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Continueremo col nostro lavoro di monitoraggio fornendo solo il dato complessivo giornaliero delle morti".

"Scioperiamo - prosegue il comunicato - perché si prenda finalmente coscienza delle reali dimensioni del fenomeno delle morti sul lavoro, molto più esteso di quello che emerge dalle statistiche ufficiali che non prendono in considerazione intere categorie di lavoratori, in nero o con partita iva per fare solo alcuni esempi".

"Lo scorso 8 marzo - si legge ancora - abbiamo inviato un nostro comunicato al presidente Renzi, al ministro del Lavoro Poletti e a quello delle Politiche Agricole Martina, per chiedere la messa in atto di una campagna di informazione per prevenire la strage di agricoltori schiacciati dai trattori, che ogni anno si ripete con l’arrivo della bella stagione, 46 decessi dall’inizio dell’anno di cui 36 dal giorno in cui abbiamo inviato la comunicazione, praticamente un agricoltore al giorno: non abbiamo ottenuto nessuna risposta".

"Scioperiamo perché il terremoto in Emilia ha messo in luce che nel caso malaugurato di nuove scosse i capannoni industriali costruiti prima del 2005 possono crollare come castelli di sabbia mettendo a repentaglio la vita di migliaia di lavoratori. Nonostante questo ad oggi non ci risulta si sia affrontato il problema concretamente, con un censimento delle strutture a rischio e con azioni tempestive di messa in sicurezza".

Dal 26 aprile "noi dell’Osservatorio, assieme a molti familiari delle vittime sul lavoro che aspettano giustizia, inizieremo un digiuno come segno di protesta contro l’indifferenza della classe dirigente e parteciperemo alle manifestazioni del Primo maggio con il lutto al braccio".