All’ospedale fiorentino di Careggi nel comparto sanitario (medici e dirigenti esclusi), che attualmente conta circa 4.200 unità, mancano 170 lavoratori (infermieri, fisioterapisti, Oss, radiologi, ostetriche, tecnici di laboratorio, dietisti, amministrativi) per coprire almeno in parte il personale uscito tra pensionamenti e trasferimenti e per gestire le assenze a vario titolo quali gravidanze, malattie lunghe e assenze improvvise. Si tratta di 170 lavoratori in più rispetto alla dotazione attuale “che servirebbero solo per garantire il mantenimento dei servizi aperti e i livelli minimi degli standard assistenziali. Attualmente i reparti lavorano sotto organico, dato confermato dalle ore di straordinario utilizzato in alcuni importanti reparti che costringe i lavoratori a turni massacranti per mantenere un livello adeguato di prestazioni da offrire ai cittadini”, scrive in una nota Michele Tortorelli, responsabile Rsu Careggi Fp Cgil Firenze.

“Da dove nascono questi problemi di organico? La questione si inquadra nelle norme previste dalle leggi finanziarie susseguitesi che sulla sanità prevedono un abbattimento del costo del personale dell’1,4% sul costo del personale del 2004, parametro tra l’altro rispettato dall’Aou Careggi. Una norma che non risponde a nessun dato scientifico dal punto di vista sanitario, ma ha solo il fine di effettuare risparmi sottraendo risorse alla sanità pubblica. Norma che la Fp Cgil chiede da sempre e con forza che sia abolita perché rischia di soffocare il Ssn”, continua Tortorelli.

Per troppi anni, secondo il delegato, “le direzioni aziendali non hanno dato risposte reali alle esigenze di personale che necessita per continuare ad erogare dei servizi sanitari di qualità ai cittadini. Siamo felici che la Toscana si sia classificata prima nella graduatoria stilata, risultato che consegna alla nostra regione il ruolo di guida per la sanità nazionale, ruolo conquistato grazie all’impegno e alla dedizione di migliaia di lavoratrici e lavoratori della sanità toscana che in questi anni per colmare le carenze dovute ai continui tagli economici e blocchi del personale hanno retto sulle proprie spalle con il sistema sanitario regionale”.

“Pensiamo sia scaduto il tempo delle attese e che sia necessario dare una risposta immediata alle carenze di organico da parte della direzione aziendale. Se non si vuole compromettere la qualità della sanità pubblica offerta ai cittadini, non sono più accettabili rinvii per le assunzioni. Così non si può più andare avanti e senza risposte da parte della Regione intraprenderemo iniziative di mobilitazione a fianco dei lavoratori”, termina la nota.