In Italia, ogni anno, settanta persone si tolgono la vita. 60 sono detenuti, 10 poliziotti penitenziari. Una frequenza di suicidi impressionante, 20 volte superiore rispetto alla norma, cioè al tasso medio registrato nella società italiana. Quella tra gli agenti penitenziari è 3 volte superiore alla norma e risulta anche la più elevata tra tutte le Forze dell'Ordine.

Di frequente, il suicidio è legato a vicende personali, eppure uno studio comparativo porta a concludere che almeno i 2/3 dei casi sono correlati al "fattore ambientale": non tanto per l'ambiente carcerario di per se stesso, quanto piuttosto per una condizione detentiva "al di fuori della legalità". Sono, questi, i drammatici dati resi pubblici dell'Osservatorio permanente sulle morti in carcere, a cui aderiscono i Radicali Italiani, le associazioni "Il Detenuto Ignoto", "Antigone" e "Buon Diritto", le redazioni di "Radiocarcere" e di "Ristretti Orizzonti".

L'Osservatorio segnala come negli ultimi decenni le carceri italiane abbiano vissuto una progressiva perdita di legalità, con l'intensificarsi del sovraffollamento e della "detenzione sociale" (tossicodipendenti, immigrati), con la diminuzione delle opportunità di lavoro interno, delle risorse economiche per il "trattamento dei detenuti", del numero di personale penitenziario.

Dall'inizio dell'anno i detenuti morti suicidi sono 57 (748 dal 2000 ad oggi). E ogni anno gli agenti di Polizia Penitenziaria (ed anche i compagni di cella) salvano oltre 1.000 detenuti da morte certa, quasi sempre per impiccagione.

"In 40 anni
- denuncia l'Osservatorio - la popolazione detenuta è pressoché‚ raddoppiata, mentre la capienza delle carceri è aumentata soltanto di 10mila posti. Le misure alternative (introdotte nel 1975-86) non hanno mai superato numericamente la detenzione in carcere: negli Stati Uniti, ma anche nella maggior parte dei Paesi Europei, il numero dei condannati in misura alternativa è doppio rispetto al numero dei detenuti, mentre in Italia abbiamo 67.000 detenuti e 20.000 condannati in misura alternativa.

Le celle "singole", dimensionate ancora in base al Regolamento di Igiene Edilizia delle Strutture ad Uso Collettivo del 1947, infine, misurano 8mq + 4 di bagno annesso, ma oggi sono occupate da 2 o anche 3 persone, il che ha comportato condanne all'Italia da parte della Corte dei Diritti Umani di Strasburgo".