Avviare immediatamente le procedure per il rinnovo delle rappresentanze sindacali nel pubblico impiego. È la richiesta di Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, in vista 30 novembre, giorno in cui scadranno i termini per avviare le procedure di rinnovo. "Non vorremmo - ha detto oggi (8 novembre) Camusso in una conferenza stampa - che a qualcuno venga in mente l'idea di rinviare le elezioni lasciando il comparto pubblico senza contratto rinnovato e senza contrattazione di secondo livello". Sono circa 3 milioni i lavoratori che dovrebbero andare al voto.

L'obiettivo della Cgil è andare al rinnovo a febbraio-marzo, e proprio su questo punto la nuova segretaria generale rivolge un invito a Cisl e Uil: "Avevano detto che l'unità sindacale poteva ripartire dal rinnovo delle Rsu nella scuola, lo stesso Bonanni lo aveva detto al congresso, e anche noi siamo convinti che il tema della democrazia e della rappresentanza sia quello da cui ripartire. Quindi chiediamo anche a loro che si adoperino". "Se non ci faranno votare non staremo fermi", ha aggiunto il segretario generale della Flc, Domenico Pantaleo, annunciando che sono state già avviate iniziative di informazione e mobilitazione: "Non escludiamo nulla, deve essere chiaro che senza elezioni la Cgil non starà ferma e non ha intenzione di retrocedere di un millimetro".

Replica il ministro della Fuzione pubblica, Renato Brunetta, che ha assicura di non avere "mai espresso il desiderio o la volontà di rinviare il rinnovo delle rappresentanze sindacali della P.a". Su questo, dice, "mi sono sempre rimesso alla volontà dell'Aran e delle organizzazioni sindacali" che però "non hanno finora trovato alcun accordo". "Purtroppo - prosegue il ministero - ben sei riunioni in due mesi non sono state sufficienti a trovare un accordo, sia per una sostanziale divergenza con le confederazioni (Cgil compresa) sia per la mancanza di un orientamento di maggioranza tra le diverse posizioni sindacali. Una prossima riunione è stata comunque convocata per domani pomeriggio".