#NonUnaDiMeno. L’hashtag – lanciato contro la violenza maschile sulle donne – non si limita alla rete, ma si concretizza in un appello e nella grande manifestazione nazionale che si svolge oggi (26 novembre) a Roma, promossa da Udi, Dire-Rete nazionale dei centri anti-violenza, Rete Io decido, dei gruppi femministi romani. Le donne della Cgil hanno spontaneamente aderito in massa all’appuntamento, e il segretario generale Susanna Camusso è tra le prime firmatarie dell’appello, mentre sul territorio si sono mobilitati i coordinamenti donne delle Camere del lavoro, delle Leghe Spi, delle categorie. Perché – sottolinea il sindacato – questa è da sempre una nostra battaglia. “La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti”, recita lo striscione che campeggia da anni sulla facciata principale della sede nazionale della confederazione, a corso d’Italia, 25. Il femminicidio è, a tutti gli effetti, una tragedia sociale, che investe non solo le vittime della violenza, ma anche i carnefici. 

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, A.Palma

Nutrita la partecipazione del sindacato da tutto il Paese. A cominciare dall’Emilia Romagna, le cui strutture hanno organizzato una presenza, tra pullman e treno, superiore alle 200 persone. “Un buon risultato, il cui merito va attribuito soprattutto alle responsabili delle politiche di genere delle Camere del lavoro e delle categorie, che hanno lavorato sodo per diffondere informazioni e raccogliere adesioni”, spiega Antonella Raspadori, componente della segreteria regionale Cgil. Altrettanto corposa la presenza della Cgil Lombardia, come afferma la leader del sindacato regionale Elena Lattuada: “Abbiamo voluto caratterizzare la nostra partecipazione con un’immagine che stiamo diffondendo, dal titolo ‘Adesso facciamo i conti’', una campagna social, ma non solo, con migliaia di manifesti e locandine distribuiti su tutto il territorio lombardo, con la quale intendiamo collegare la lotta contro la violenza sulle donne a quella per la pari dignità del lavoro, che la Cgil difende e rilancia con la Carta universale dei diritti”.     

Donne e uomini presenti in gran quantità anche dalla federazione della Toscana, con decine di pullman provenienti da tutta la regione (sette dalla sola provincia di Firenze). “Sui luoghi di lavoro – sostiene Anna Maria Romano, del coordinamento donne Cgil Toscana – discriminazioni e penalizzazioni legate alla condizione di donne e madri, le disparità oggettive, rappresentano una caratteristica ancora troppo presente. È necessario che gli interventi normativi sul lavoro rafforzino la condizione femminile. La manifestazione può dare una mano a costruire un clima adatto per arrivare a norme che diano maggiori tutele in tal senso. Ed è una battaglia che vinciamo insieme, uomini e donne”.        

Fra le categorie aderenti all’iniziativa, particolarmente attivo il coordinamento donne della Fisac. “Il contrasto alla violenza di genere deve essere la nostra priorità – si legge in una nota del sindacato del credito Cgil –, come pure la costruzione di una rete delle donne, che permetta di superare quelle differenze di pensiero e azione che pure ci sono tra noi, ma che dobbiamo saper leggere come ricchezza del movimento, senza mai trasformarle in muri o steccati. La nostra non è un’adesione formale, ma una consapevole scelta politica e organizzativa”.       

Il corteo partirà da piazza della Repubblica, alle ore 14, attraversando le vie del centro della capitale, per arrivare a concludersi in piazza San Giovanni. Lungo il percorso, non saranno accettati né slogan, né striscioni istituzionali di partiti e sindacati, né bandiere. Al contrario, l’obiettivo sarà di articolare, diffondere, comunicare, nel modo più efficace possibile, contenuti e parole d’ordine emersi nella costruzione condivisa a livello nazionale e territoriale della mobilitazione. A tale scopo, il blog https://nonunadimeno.wordpress.com/ si mette a disposizione come spazio di confronto e condivisione di materiali comunicativi e contributi di approfondimento.

“Consideriamo quella del 26 la prima tappa di un percorso – dicono i comitati promotori della manifestazione –, capace di proporre un piano femminista contro la violenza maschile e una grande mobilitazione che affermi e allarghi l’autodeterminazione femminile”. Non solo. Per il 27 novembre è convocata, a partire dalle 10 e sempre nella capitale, una nuova assemblea nazionale, presso la scuola elementare Federico Di Donato (via Nino Bixio, 83), articolata per tavoli tematici, definiti nel corso dell’assemblea organizzata l’8 ottobre scorso (https://nonunadimeno.wordpress.com/portfolio/assemblea–nazionale/), che si concluderà con una plenaria in cui discutere di come dare continuità e respiro al percorso di elaborazione, confronto e proposta.