“La Direzione Nokia Siemens ha presentato richiesta per mettere 350 dipendenti della ricerca in Cassa Integrazione per tre mesi a zero ore. Questa decisione aziendale è stata presa a prescindere da qualsiasi discussione sulle prospettive della ricerca in Italia". E' quanto si legge in un comunicato stampa della segretaria nazionale della Fiom-Cgil, Laura Spezia.

La Fiom giudica
infatti questa richiesta "grave ed estremamente preoccupante" poiché la decisione "non nasce da perdite di quote di mercato, ma nasce dalla scelta di Nokia di dirottare la ricerca e lo sviluppo effettuati in Italia in altri paesi o di cancellare l’aggiornamento di prodotti che godono l’apprezzamento di molti clienti”.

“Per la Fiom - prosegue Spezia - solo a valle di una discussione sulle prospettive industriali e strategiche si può affrontare il tema della Cassa Integrazione che in ogni caso deve prevedere: una distribuzione della riduzione della prestazione che coinvolga un numero di persone molto più alto; la certezza di un limitato numero di giornate di cassa integrazione in modo da consentire il mantenimento di un legame consistente con la propria attività e il proprio posto di lavoro; una tutela del reddito attraverso un’integrazione economica rispetto a quanto anticipato per conto dell’Inps”.

La Fiom Cgil
ritiene "vincolante" la presentazione di un piano industriale di Nokia Siemens in Italia almeno per il 2010. Per questo, le Organizzazioni Sindacali hanno richiesto un incontro urgentissimo al ministero dello Sviluppo Economico, incontro al quale la multinazionale "deve essere presente con esponenti autorevoli del gruppo dirigente finlandese”, avverte il sindacato.

"La multinazionale non può continuare ad assumere decisioni che depauperano il patrimonio tecnologico e professionale del nostro Paese - afferma ancora la segretaria della Fiom Cgil - per questo riteniamo che il Governo debba intervenire per modificare le decisioni di Nokia Siemens al fine di riattivare immediatamente e incrementare l’attività effettuata in Italia.”

Spezia conclude con un avvertimento: “Le iniziative di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori con i presidi delle portinerie continueranno fino ad ottenere di discutere con i vertici di Nokia Siemens del loro futuro”.