La protesta ha preso il via a fine luglio, quando la grande catena alberghiera multinazionale ha comunicato la decisione di voler procedere a un licenziamento collettivo di 382 lavoratori in tutta Italia. Dopo aver già disdetto il contratto integrativo aziendale, Nh Italia ha così inferto un altro duro colpo ai propri dipendenti e al settore del turismo in generale.

È per questo che il 21 settembre è stato indetto uno sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori di Nh hotel per protestare contro la decisione aziendale, che non tiene conto minimamente del futuro lavorativo dei propri dipendenti, nè tantomeno delle ripercussioni che tale decisione potrà avere. I lavoratori coinvolti sono soprattutto a Roma (156 persone su un totale di 315, quasi del 50%) e Milano (90 persone), ma le iniziative e i presidi si svolgeranno in tutte le principali città, dove hanno sede gli alberghi: Nh hotel ha infatti 20 strutture sparse sul territorio e più di 1.400 dipendenti.

A Roma si terrà un sit-in di protesta dalle 8 alle 13, davanti l’hotel Nh Leonardo da Vinci in via dei Gracchi; a Milano si terranno due presidi, uno davanti all'hotel Touring in piazza della Repubblica e l'altro davanti alla sede di Nh Italia; a Firenze i lavoratori, insieme ai dipendenti dell'hotel Nh di Siena, si raduneranno davanti alle due strutture attigue presenti in città, l’hotel Angloamerican e l’Nh Firenze, in zona porta Prato Cascine; mentre a Napoli è stato organizzato un sit-in davanti all’albergo Nh di via Medina. In Liguria, i dipendenti della struttura di Genova, non interessati dalla procedura di licenziamento, si sposteranno a La Spezia, per manifestare la propria solidarietà ai colleghi coinvolti. Iniziative di protesta sono previste anche Sicilia.

“Le conseguenze di una simile decisione ricadranno non solo sui dipendenti dell’azienda, ma su tutto il settore del turismo, già in estrema difficoltà”, afferma Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams Cgil, che insieme alle altre organizzazioni sindacali ha richiesto l’intervento del governo. “L’industria turistica, considerato anche il nostro patrimonio culturale – prosegue Sesena –, è fondamentale per la economica italiana: non può essere lasciata in balia degli eventi e di aziende che non hanno a cuore non solo le sorti dei propri dipendenti, ma anche la garanzia di un'offerta qualitativamente adeguata per l'utenza".