Ancora una settimana di tempo da "concedere" alla Regione Sicilia per potere incontrare Crocetta e soprattutto per rendere esecutiva la delibera del 2011 con la quale venne garantito l'impegno di cedere l'azienda ad un euro, in caso di inadempimento; cessione allo stesso Ente o ad un soggetto da questo indicato. Se ciò non avverrà, i lavoratori licenziati dalla Myrmex riprenderanno la lotta con modalità sempre più eclatanti. Intanto, ogni giorno, presidieranno l'azienda della Zona industriale di Catania, "affinché nulla venga sottratto o danneggiato nel laboratorio". Quello stesso laboratorio che loro sarebbero eventualmente pronti ad acquistare, appunto, al costo simbolico di un euro.

È questo in sintesi, il messaggio che i rappresentanti sindacali di Cgil, Filctem, Uil e Rsa, hanno consegnato oggi (8 febbraio) in tarda mattinata, al componente dell'ufficio di gabinetto della Presidenza della Regione Sicilia, Giuseppe Caudo, nel corso di un incontro.

"Siamo pronti ad attendere ancora pochi giorni affinchè la Regione faccia il passo definitivo che attendiamo da mesi - spiegano sindacati e Rsu  - Ma la rabbia dei lavoratori è sempre più forte, così come la consapevolezza che molto si sarebbe potuto fare. Ma è ancora possibile, se la delibera regionale diverrà esecutiva, redigere un progetto che rilanci le attività di laboratorio. La verità è sotto gli occhi di tutti: le possibilità ci sono, e passano anche da accordi e convenzioni con enti come l'Università o altre strutture di ricerca.  Chi vuole depredare il territorio per poi scappare con il bottino in mano deve fare i conti con la lotta dei lavoratori che non consentiranno uno scempio di tale portata. Le Istituzioni riflettano e si assumano le loro responsabilità; l'immobilismo puzza di complicità. Noi da qui non andremo via fino a quando non si troverà una soluzione dignitosa".

Dalle prime ore di lunedì 8 febbraio i ricercatori licenziati dalla Myrmex, hanno protestato davanti ai cancelli del laboratorio della Zona Industriale. Urlando  lo slogan "Licenziati! Licenziati! Licenziati!", hanno chiesto di tenere un'assemblea in azienda, ma hanno trovato i cancelli sbarrati. I dirigenti ed il direttore generale che ha firmato i telegrammi di preavviso di licenziamento giorno 5 febbraio (per i sindacati "un eccesso di zelo non previsto dalla procedura"), non si sono presentati. I lavoratori hanno lanciato sui social l'hashtag #lamyrmexènostra e #bastachiacchiere.