Italia, Portogallo e Spagna potrebbero uscire dalla crisi entro il 2013, mentre Irlanda e Grecia potrebbero avere bisogno di più tempo, fino al 2016. Ma occorrerà proseguire con l'attuale processo di riforme strutturali "visto che tale processo di aggiustamento è, nel migliore dei casi, solo completo per metà, a seconda del paese in questione".

È quanto emerge in un rapporto di Moody's appena pubblicato e dedicato alla periferia dell'eurozona, nel quale l'agenzia di rating statunitense rileva che le riforme adottate dai paesi periferici della Ue hanno permesso di migliorare la loro situazione economica, ma aggiunge che ci vorranno anni per la risoluzione completa dei loro problemi.

Oggi ha parlato anche il direttore operativo dei rating di Fitch, David Riley, a Bloomberg Tv. "I paesi dell'Eurozona - ha detto - potrebbero subire nuovi abbassamenti del rating". I downgrade arriveranno se non vedremo progressi entro la fine dell'anno. A suo giudizio, "l'attuale governo italiano ha tantissima credibilità" e Monti deve fare progressi il più velocemente possibile "per creare una certa luce in fondo al tunnel". I rischi della fine dell'attuale esecutivo, a suo giudizio, sono maggiori dei problemi dell'economia.

"La sfida adesso - dice ancora - è quella di approfittare delle opportunità che vengono dall'allentamento delle tensioni di mercato. Il governo Monti deve fare progressi il più velocemente possibile e spingere non tanto sull'austerità, sulla quale è stato fatto abbastanza, ma sulle riforme, sulle quali si deciderà chi sarà il futuro leader del paese, probabilmente ad aprile dell'anno prossimo".