L'avevano annunciato nelle settimane scorse. Oggi è stato messo in atto. "I lavoratori di Metro di Marghera sono scesi in sciopero per tutta la giornata rivendicando il mantenimento degli accordi sindacali. L'azienda ha risposto con l'utilizzo di personale di altre sedi venete e di lavoratori stagionali che hanno parzialmente garantito l'apertura del sito. Roberto Cappellieri (componente del consiglio di azienda Europeo della multinazionale Metro e della Filcams Cgil di Venezia) valuterà se ricorrere per pesante comportamento antisindacale". Lo si legge in un comunicato della Filcams Cgil regionale.

"Metro Italia Cash & Carry - è scritto -, disdetta il contratto integrativo, a rischio 40 anni di contrattazione. L’azienda di vendita all'ingrosso di prodotti Food e No Food, ramo italiano della multinazionale di Dusseldorf, ha annunciato la disdetta dell’insieme della contrattazione di secondo livello, mettendo a rischio così più di 40 anni di accordi sindacali".

Dura la reazione delle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, prosegue il comunicato, "che hanno immediatamente proclamato lo stato d’agitazione: una giornata di sciopero in tutte le unità produttive Metro Italia per il prossimo 6 ottobre, nonché altre 12 ore di sciopero da svolgersi senza ulteriore preavviso entro il 30 settembre con le modalità che verranno stabilite dalle rappresentanze sindacali aziendali".

"Le forti difficoltà economiche del momento non giustificano un atto così drastico e unilaterale, che mette in discussione diritti e tutele dei quasi 5mila dipendenti” è il commento della Filcams alla notizia della disdetta della contrattazione di secondo di livello.

“Non condividiamo la scelta di Metro Italia, azienda solida e da sempre attenta alle relazioni sindacali. Non è questo il modello tedesco che abbiamo in mente: esistono soluzioni negoziali, che possano soddisfare le esigenze del mercato, senza rinunciare ai diritti dei lavoratori. Come organizzazioni sindacali, siamo disponibili a riavviare una trattativa che possa individuare un’alternativa, per arrivare alla definizione di un contratto integrativo condiviso da entrambe le parti”.

Nei prossimi giorni, saranno organizzate assemblee informative in tutti i punti vendita, sparsi su tutto il territorio nazionale, isole comprese.