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L’ultima vittima sul lavoro in Italia è un operatore ecologico di 42 anni che è morto questa mattina, 12 giugno, intorno alle 8:30.mentre era impegnato nella raccolta rifiuti. Secondo le prime testimonianze al mezzo si sarebbe tolto il freno e l’uomo sarebbe stato travolto e trascinato per alcuni metri. L’infortunio a Valmontone, in provincia di Roma, in piazza Alcide De Gasperi, immediatamente dopo la salita del cimitero.
I sindacati hanno proclamato lo sciopero
A seguito del tragico incidente sul lavoro, avvenuto a Valmontone, le organizzazioni sindacali hanno proclamato lo sciopero per l’intero turno di lavoro di tutto il personale della Ambiente Energia e Territorio, l’azienda presso cui lavorava l'operatore rimasto schiacciato da un mezzo durante l’attività ordinaria. Lo comunicato in una nota Fp Cgil Roma e Lazio, Uiltrasporti Lazio e Fiadel Lazio. “Uno sciopero sia di solidarietà e vicinanza ai familiari del lavoratore, che per denunciare un modello di organizzazione del lavoro sbagliato che, attraverso le gare a maggior ribasso, antepone i profitti alla salute e la sicurezza sul lavoro”, prosegue la nota.
“Quello di Valmontone, infatti, non è il primo episodio in cui un mono operatore è rimasto coinvolto in un fatale incidente sul lavoro. Per questo saremo in presidio sotto l’azienda per chiedere la fine della modalità mono operatore come prassi ordinaria nel servizio di raccolta dei rifiuti, di agire affinché si superino condizioni di lavoro insostenibili e pericolose e soprattutto si consideri come priorità la sicurezza degli operatori. Vogliamo anche lanciare un appello alle cittadine e ai cittadini di Valmontone. Una persona è morta mentre svolgeva un servizio pubblico, lo stava facendo per il bene della vostra comunità e della vostra città. Siate al suo fianco, mobilitatevi anche voi per dire basta alle morti sul lavoro”, conclude la nota.
Cgil e Fp: “Vittima anche di un’organizzazione del lavoro sbagliata: ancora una volta nell’igiene ambientale si muore perché si lavora da soli”
“Una nuova tragedia – scrivono in una nota la Cgil di Roma e Lazio, la Fp Cgil di Roma e Lazio, la Cgil di Roma Sud Pomezia Castelli e la FP Cgil di Roma Sud Pomezia Castelli – per cui esprimiamo il nostro cordoglio ai familiari e ai colleghi del lavoratore, che secondo le prime informazioni, sarebbe rimasto schiacciato dal mezzo per cause ancora da chiarire. Ciò che è certo, però, è che ancora una volta nell’igiene ambientale si muore perché si lavora da soli”.
“La prassi – prosegue la nota – del mono operatore, comune in tante aziende del settore, è un’organizzazione del lavoro sbagliata e contro la quale ci mobilitiamo da sempre perché abbassa riduce i costi del servizio a discapito della sicurezza. Quando l’operatore scende dal mezzo non c’è nessuno al posto del guidatore che possa controllare sempre il mezzo”.
“Per fermare la strage occorre, prima di tutto, superare questo modello di fare impresa che guarda ai profitti e al risparmio, anziché alla salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori. Per questo stiamo scrivendo alla Regione Lazio e all’Anci per chiedere un incontro urgente”, concludono le organizzazioni sindacali.