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“L'Istat ha comunicato oggi (giovedì 12 giugno) che il valore percentuale dell'Ipca depurata dai costi energetici importati riferita all'anno 2024 è pari al 1,3%”. A dirlo è il segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma, precisando che “l’aumento dei minimi salariali è di 27,70 euro mensili per il livello C3 (ex 5º livello). Questo aumento è garantito dalla clausola di ‘ultrattività’ prevista dal contratto nazionale firmato nel 2021”.
“Un aumento insufficiente”, prosegue il leader sindacale: “È invece necessario incrementare realmente le retribuzioni, per questo vogliamo rinnovare il contratto nazionale sulla base delle nostre richieste previste nella piattaforma. Abbiamo chiesto un aumento salariale per andare oltre l’Ipca depurata dai costi energetici importati pari a 280 euro mensili nella vigenza contrattuale”.
Per De Palma la contrattazione nazionale è “lo strumento per tutelare i salari e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, in un quadro di instabilità economica che pesa sui redditi del lavoro dipendente. Anche per questo occorre che il governo intervenga con una legislazione che preveda la detassazione degli aumenti contrattuali”.
Il segretario generale Fiom così conclude: “La trattativa per il rinnovo del contratto nazionale è ferma da più di un anno, è per questo che le metalmeccaniche e i metalmeccanici torneranno a scioperare il prossimo 20 giugno con manifestazioni regionali in tutta Italia per chiedere a Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica-Confapi di riprendere il negoziato”.