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Nelle Marche la crisi non accenna ad attenuarsi e l’emergenza lavoro è sempre più forte con 82.0000 marchigiani in cerca di lavoro e un tasso di disoccupazione ancora in crescita e che sale all’11,7%. E’ il quadro occupazionale che emerge dai dati diffusi dall’Istat, elaborati dall'Ires Cgil Marche, relativi al primo trimestre del 2014. Così dopo un 2013 orribile, il 2014 si apre con dati che rivelano scenari ancora peggiori.
Nel periodo gennaio-marzo del 2014 il numero degli occupati è pari a 622 mila unità, confermando il dato negativo dell’anno precedente, e con 30 mila posti in meno rispetto a quattro anni fa. Un calo che però interessa solo il lavoro dipendente (-1,0%, pari a -5 mila unità rispetto al primo trimestre 2013 e –6,6%, pari a -32 mila posti di lavoro persi rispetto al 2010).
Torna invece a crescere il lavoro autonomo (+3,4%, pari a 5 mila unità). Il prezzo della crisi viene pagato soprattutto dalle donne (-1,9%, pari a -5 mila unità rispetto al 2013) ed in particolare dalle lavoratrici dipendenti che subiscono un vero e proprio tracollo (-5,0%, pari a 11 mila posti di lavoro).
Allarmante il quadro sulla disoccupazione con un tasso che sale all’11,7% dall’11,4% dello stesso periodo del 2013 confermando le forti difficoltà occupazionali registrate nei trimestri precedenti nelle Marche. Particolarmente drammatica è la disoccupazione femminile che si attesta sul 14,0% ma preoccupa ancora anche quella maschile che però scende al 9,8%.
I disoccupati marchigiani sono così 82 mila, 2 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2013, prevalentemente donne. Non meno allarmante è il dato di coloro che cercano il lavoro dopo aver perso quello che avevano che raggiungono la cifra record di 50.000 persone; ad essi se ne aggiungono altre 18.000 che cercano lavoro per la prima volta, prevalentemente giovani, che tentano inutilmente di entrare nel mercato del lavoro.
Sul fronte giovani, occorre ricordare che nel 2013 la disoccupazione tra gli under 24 anni ha raggiunto la cifra record del 36,1%: dunque nelle Marche più di un giovane su tre non riesce a trovare lavoro, un dramma che si somma alla piaga della precarietà che riguarda il 90% delle assunzioni.
“Sono dati impressionanti – dichiara Daniela Barbaresi, segretaria regionale della Cgil Marche – soprattutto se associati al forte ricorso alla cassa integrazione registrato sin dall’inizio dell’anno, rispetto alla quale occorre sottolineare ancora una volta, l’assoluta inadeguatezza degli stanziamenti che lascia troppi lavoratori nell’incertezza e a rischio di perdere il posto di lavoro o restare privi di ogni sostegno al reddito”.
Questi dati, continua Barbaresi, “ci dicono che nella nostra regione le cose continuano a peggiorare e il tempo della propaganda è finito: ora servono risposte concrete mettendo al centro dell’azione politica il lavoro e il rilancio delle attività produttive e dell’occupazione, nella direzione più volte indicata dal sindacato”.