Nella relazione sulla gestione finanziaria delle Regioni, relativa agli esercizi 2008-2009, della Corte dei Conti, si trovano "elementi e numeri che rafforzano le argomentazioni che le Regioni hanno utilizzato nel confronto con il governo in occasione del varo della Manovra". Lo afferma il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.

Errani richiama l'attenzione su tre punti
della relazione che "possono costituire la base per continuare il confronto con l'esecutivo". Il primo, "il contributo all'indebitamento registra risultati assai differenti fra i diversi livelli di governo come da noi sostenuto in questi mesi : 'il disavanzo dello Stato è quasi raddoppiato salendo da 41,8 a 73,1 miliardi', di contro 'il risultato delle Amministrazione regionali vede una riduzione dell'indebitamento netto dallo 0,3% del 2008 allo 0,15% del 2009".

Secondo: "Il taglio ai trasferimenti alle Regioni previsto dalla manovra assume contorni ancor più gravi visto che si inserisce, come sottolinea la stessa magistratura contabile, nell'ambito di un progressivo decremento delle risorse assegnate per l'esercizio delle competenze attribuite alle Regioni dalla legge Bassanini: 'nel loro ammontare complessivo - scrive la Corte - mostrano, se confrontate con l'esercizio 2007 una contrazione passando da circa 4,5 miliardi di euro a 3,7 miliardi di euro'. La stessa Corte dei Conti sottolinea che tali trasferimenti, come hanno sempre sostenuto le Regioni, finanziano settori fondamentali per la vita dei cittadini: 'il 75% delle erogazioni complessive per trasferimenti va, anche per l'esercizio 2009, solo a quattro comparti: trasporto pubblico locale, edilizia pubblica residenziale, incentivi alle imprese e viabilità".

Infine "sembra smitizzato il luogo comune
relativo al personale delle Regioni: la Corte dei Conti certifica infatti che si è passati da un totale di 65.651 unità nel 2006 a 63.715 nel 2007 ed a 62.996 nel 2008". Quindi, conclude Errani, "è auspicabile che anche l'analisi della magistratura contabile possa fornire una base per i successivi confronti che le Regioni intendono continuare ad avere con il governo per cambiare una manovra che come abbiamo più volte ribadito è iniqua e insostenibile".