L’obiettivo del Viminale parrebbe raggiunto: ad agosto gli sbarchi dei migranti sono sensibilmente diminuiti. Ma può bastare? Può essere questo il senso di una politica seria e responsabile su un nodo epocale come quello delle migrazioni nell’età della globalizzazione? Giuseppe Massafra, segretario confederale della Cgil, è molto critico: “Le giornate di agosto – ha detto nel corso del suo intervento su RadioArticolo1 nel corso di ‘Italia Parla’ – sono state scandite da una serie di provvedimenti e azioni che molto hanno a che vedere con l'ordine pubblico e poco con l'accoglienza. Questo aspetto si coglie bene se questi provvedimenti li leggiamo tutti insieme: gli accordi con la Libia per l’intervento della sua Guardia Costiera e i relativi finanziamenti, il protocollo riservato alle Ong, l'accordo con i sindaci della Libia per fornire loro aiuti e denaro per impedire ai migranti di partire e poi ancora l'intesa di Parigi che estende all'Europa queste pratiche. A ciò va aggiunto lo sgombero di via Curtatone: un palazzo occupato da 4 anni non da clandestini o richiedenti asilo, ma da profughi sotto la tutela della nostra Costituzione e del diritto internazionale”.

 

Purtroppo, ha aggiunto il sindacalista, “il tema dell’immigrazione, dell'accoglienza e dell'integrazione lo stiamo affrontando forse nel peggior modo possibile, invece di contribuire a costruire una coscienza collettiva capace di inquadrare perfettamente la questione. Non esiste nessuna emergenza immigrazione e lo abbiamo anche dimostrato scientificamente in occasione della presentazione del Rapporto sulle migrazioni. Negli ultimi anni non c'è un fenomeno di aumento degli degli sbarchi: si tratta di un fenomeno costante che riguarda il nostro paese ma che è stato reso più difficile dalle scelte fatte in Europa e che hanno lasciato l’italia e gli altri paesi di confine del Mediterraneo soli nell'affrontare questa situazione”.

Le scelte fatte sono conseguenti: “Tutti gli accordi citati stanno a dimostrare che ci stiamo limitando spostare la questione oltre i confini del Mediterraneo. Stiamo permettendo che la Libia, come terra di confine, diventi il luogo di ‘concentramento’ di tutti quei flussi di migranti che partono dal centro dell’Africa, da paesi che vivono situazioni di grandissimo disagio e povertà, dove ci sono guerre e distruzioni. In queste situazioni, non li stiamo certamente ‘aiutiando a casa loro’ ma, semmai, stiamo evitando che arrivino a casa nostra”.

Le soluzioni, per Massafra, sono altre. A cominciare dalla “costruzione di corridoi umanitari che non facciano distinzione fra chi scappa dalla guerra e chi scappa dalla fame. Ma non dobbiamo deresponsabilizzare i paesi europei e lasciare che il problema sia affrontato direttamente in Africa da paesi che giudicare democratici è davvero difficile. Si rischierebbe di legittimare invece un concentramento di massa che vedrebbe lesi prima di tutto, come già accade, i diritti umani fondamentali”.

Infine, per il sindacalista della Cgil, bisogna arrivare finalmente al superamento della Bossi-Fini, “che di fatto ha stravolto l’approccio nei confronti dell’immigrazione, con quella aberrazione normativa che è rappresentata dal reato di clandestinità e con la quale, per la prima volta nel nostro ordinamento giuridico, si prevede che una persona è punibile non per ciò che ha fatto ma per ciò che è. I provvedimenti ‘Minniti-Orlando’ sono purtroppo in linea con quella impostazione”.