L'Inps ha comunicato che a partire dal mese di aprile recupererà in quattro rate le somme date in più ai pensionati italiani, relative alla rivalutazione del 2015. In quell'anno infatti l'inflazione programmata con cui è stato calcolato l'adeguamento al costo della vita degli assegni è risultata essere maggiore dello 0,1% rispetto a quella reale. Lo afferma lo Spi Cgil, in una nota pubblicata sul sito ufficiale.

Lo scorso anno, spiega il sindacato, il governo ha congelato il recupero di tali somme evitando così che le pensioni perdessero di valore. Lo Spi ha chiesto al ministro del Lavoro Giuliano Poletti di prorogare nuovamente questa misura senza però ricevere alcuna risposta. Ci troviamo quindi di fronte ad un "danno per milioni di pensionati - ha dichiarato il segretario generale dello Spi, Ivan Pedretti - che si poteva evitare. Evidentemente è mancata la volontà politica, visto che avevamo chiesto al ministro Poletti di intervenire e non lo ha fatto".

 "Anche se stiamo parlando di piccole cifre - ha proseguito - i pensionati italiani si vedranno così diminuire la propria pensione, già penalizzata dall'inflazione zero che le priva di qualsiasi forma di rivalutazione. C'era lo spazio per trovare altre soluzioni ma non si è voluto ricercarle e questo non va bene".