ArcelorMittal accoglie l'invito del Tribunale di Milano e sospende per il momento le procedure di spegnimento degli impianti di Taranto, il cui cronoprogramma (annunciato il 15 novembre scorso) prevedeva il blocco totale degli altoforni per metà gennaio. La multinazionale franco-indiana, dunque, rimane in attesa della prima udienza sul ricorso d'urgenza presentato dai commissari dell'ex Ilva, fissata per il 27 novembre.

L'annuncio è arrivato nella serata di lunedì 18 novembre, mentre era da poco iniziato al Quirinale l'incontro tra il presidente Mattarella e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil (Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo). Per venerdì 22 novembre, intanto, è in calendario un incontro a Roma, alle ore 18.30 presso la sede di Palazzo Chigi, tra il governo, rappresentato dal premier Giuseppe Conte e dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, con i vertici di ArcelorMittal.

Gli altiforni, dunque, per ora non si spegneranno. A seguito della richiesta dei commissari al Tribunale di Milano, volta all'ottenimento di provvedimenti provvisori relativi all'acciaieria di Taranto, ArcelorMittal “prende atto e saluta con favore la decisione del Tribunale di non accogliere la richiesta di emettere un'ordinanza provvisoria senza prima aver sentito tutte le parti” e “seguirà l'invito del Tribunale a interrompere l'implementazione dell'ordinata e graduale sospensione delle operazioni in attesa della decisione del Tribunale”.

“Un primo risultato importante: ora non c'è tempo da perdere”. Questo il commento del leader della Cgil Maurizio Landini al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Landini ha sottolineato che il sindacato ha rappresentato al capo dello Stato le “preoccupazioni per una vertenza non semplice, che riguarda tutto il Paese. L’esponente sindacale ha affermato che Mattarella ha compiuto un “atto eccezionale” nel ricevere i sindacati e discutere di crisi aziendali, il che “significa che anche il presidente condivide l'eccezionalità della situazione e la necessità che si trovi una soluzione in tempi rapidi".

Maurizio Landini ha poi ricordato che Cgi, Cisl e Uil hanno chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte “di convocare la proprietà e le organizzazioni sindacali perché ArcelorMittal deve revocare il suo provvedimento, discutendo al tavolo come si applica l'accordo così come è stato firmato”. Secondo il segretario generale “il governo deve ripristinare tutte le condizioni legislative che c'erano all'atto dell'accordo. È il momento della responsabilità: credo sia sotto gli occhi tutti che questo significa dare un futuro al Paese, che vuol dire essere capaci di produrre acciaio senza inquinare e senza perdere un posto di lavoro”.