“Abbiamo a che fare con una crisi sociale sempre più grave, con situazioni crescenti di povertà e indigenza”. Così Tina Liguori, direttrice dell’Inca di Bologna, nel suo intervento alla conferenza di organizzazione della Cgil. “Noi del patronato abbiamo contribuito a combatterle in tutti questi anni. Grazie alla collaborazione con lo Spi territoriale, siamo riusciti a individuare le persone più in difficoltà. E il nostro progetto di tutela con le categorie e la Cgil ha prodotto risultati notevoli, sia in termini di iscritti che di tutela dei cittadini: abbiamo avuto 6.000 nuove adesioni e, parimenti, cresce costantemente il numero di prestazioni sociali". 

"La contrattazione inclusiva - ha aggiunto - è un salto di qualità, perché significa intensificare l’azione sindacale di tutela nei confronti della precarietà. Occorre mettere ora a sistema le buone pratiche fatte da alcune categorie. C’è un aumento di persone che si rivolgono a noi: in pochi anni è addirittura raddoppiato. Questo richiede un sistema di tutele all’altezza del cambiamento, un sistema generale dei servizi confederale che allarghi le nostre capacità di risposta complessiva a costi inferiori. Emerge la nuova figura dell’operatore polifunzionale". 

A tal fine, la Cdl di Bologna sta formando nuovi addetti: "Per il futuro - ha concluso - dovremo programmare la conferenza dei servizi, ma in questa fase non possiamo aspettare: anche perché la legge di Stabilità è già intervenuta con tagli al bilancio dei patronati e ha ridefinito la nostra funzione su molte prestazioni, finite in convenzione con soggetti pubblici e privati. Perciò, quanto più condivideremo le scelte di organizzazione con cdl e categorie, più saremo convincenti ed efficaci al nostro interno”.