Nella riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e nel contrasto all’evasione i confederali individuano “due fra i punti di maggiore significato” nell’impianto della manovra finanziaria, che ha iniziato il suo percorso parlamentare lunedì al Senato. Naturalmente, al centro dell’attenzione sindacale ci sono anche pensioni e non autosufficienza, plastic tax, investimenti e infrastrutture. Di questi temi, 'visti da Bergamo', hanno parlato oggi i tre segretari generali provinciali, Gianni Peracchi Cgil, Francesco Corna Cisl e Angelo Nozza Uil, dopo le prime considerazioni arrivate dalle segreterie nazionali sull'incontro di lunedì sera a Roma tra sindacati e governo.

“C’è un certo apprezzamento sul metodo adottato, in particolare in merito al confronto e alla creazione di diversi tavoli di discussione, e per elementi di discontinuità con il passato a partire, ad esempio, dalla riduzione del cuneo fiscale: le nostre segreterie nazionali hanno chiesto che il governo confermi il taglio per i lavoratori fino a 35 mila euro lordi annui, con il raddoppio nel 2021 dello stanziamento da 3 a 6 miliardi” sottolineano i tre segretari generali provinciali.

“Quanto potrebbe valere il taglio del cuneo fiscale a Bergamo? Circa 57-58 milioni di euro per il 2020, con un impatto diverso a seconda che il lavoratore percepisca o meno il cosiddetto Bonus Renzi di 80 euro. A proposito della Plastic tax, di cui molto si parla, siamo assolutamente d’accordo sulla svolta green, ma è necessario dare il tempo al sistema produttivo e imprenditoriale di riconvertirsi, senza che questo produca effetti negativi sull’occupazione. La sostenibilità ambientale deve coniugarsi con la sostenibilità dei livelli occupazionali e con la prosecuzione delle attività produttive delle aziende coinvolte. Nella nostra provincia esistono importanti realtà del settore della gomma-plastica e dell’industria agroalimentare (pensiamo alle bottiglie in plastica di Sanpellegrino, azienda che comunque ha già avviato un’operazione sulla sostenibilità: la tenuta occupazionale va garantita e per questo si deve  procedere con calma e buon senso. Ad esempio, ci sembra sensata l’esclusione dalla tassazione degli imballaggi di plastica riciclata”.

Altra questione rilevante, su cui, fra l’altro, proprio in queste settimane si stanno mobilitando i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, con una campagna anche nella provincia di Bergamo, è quella di una legge specifica sulla non autosufficienza: “C’è necessità di chiarire alcune ambiguità: infatti, esiste una sovrapposizione tra il fondo per la non autosufficienza e quello sulla disabilità. Va istituito un fondo ad hoc e definita una legge delega su questa particolare condizione di fragilità", proseguono Peracchi, Corna e Nozza, che a proposito di pensioni aggiungono: “È il problema forse più delicato, dove abbiamo registrato minori risposte, non soddisfacenti, da parte del governo. Certo, la ministra Catalfo ha ribadito gli impegni assunti, dicendo che nella manovra di bilancio restano Quota 100, Opzione donna, Ape sociale. Ma occorre modificare la legge Fornero, rendendo strutturale l’Ape sociale, prevedendo la pensione di garanzia per i giovani e il riconoscimento alle donne lavoratrici di un anno di contributi per ogni figlio, separando assistenza da previdenza, il tutto mantenendo Quota 100”.

“Sulla famiglia – continuano i tre dirigenti sindacali –, la manovra, a giorni alterni, introduce o toglie misure. Ad oggi, pare che legge di Bilancio 2020 contenga una serie di misure di sostegno soprattutto per le famiglie con redditi molto bassi. Alcune sono conferme, altre novità. E segnano un nuovo percorso, che porterà all’assegno unico per i figli a carico. Chiediamo e auspichiamo che si arrivi a formulare una politica di sostegno alla famiglia, non più fatta a colpi di bonus, ma di sostegni effettivi e proporzionati ai redditi”. In merito al taglio del superticket, i confederali esprimono “un giudizio positivo, ma si attendono ulteriori miglioramenti nell'ambito della riorganizzazione dei servizi sanitari, a partire dall’abbattimento delle liste d’attesa, che rimangono ostacoli altissimi per tante famiglie”.

Le tre sigle sindacali hanno anche apprezzato l’impegno a cambiare rotta su un altro versante importante: quello dei condoni e del contrasto all’evasione. “È il momento, però, di precisare gli strumenti: dall’abbassamento della soglia del contante all’incrocio delle banche dati, dalla tracciabilità all’incentivo della moneta elettronica. E c’è bisogno di un piano di assunzioni nell'Agenzia delle entrate, su cui però non vediamo impegni precisi. Abbiamo apprezzato anche le regole sulle cooperative spurie e l’intermediazione di manodopera negli appalti, contenute nel decreto fiscale. Tali norme vanno difese, perché è anche da qui che si alimenta l’evasione e crescono forme di malavita organizzata”.

“Importante anche nel nostro territorio, poi, sarebbe la modifica del cosiddetto Sbloccacantieri, in particolare per ciò che riguarda la catena dei subappalti e le gare al massimo ribasso, per i gravi effetti negativi che hanno sul lavoro, sulla qualità dei servizi e delle stesse imprese – aggiungono i tre segretari provinciali –. A Bergamo, sono già stati siglati numerosi protocolli con istituzioni e associazioni datoriali e del mondo cooperative per mettere argine a questo tipo d'appalti, che causano automaticamente una diminuzione delle tutele. Il protocollo sul cantiere del nuovo ospedale di Bergamo aprì in qualche modo la strada. Inoltre, servono investimenti pubblici: per un coordinamento delle politiche industriali, pensiamo siano utili risorse e supporto ai progetti elaborati in sede di tavoli Ocse nella nostra provincia, a partire da una visione di prospettiva d'infrastrutturazione del nostro territorio”.

Nelle prossime settimane, a sostegno delle loro posizioni nel confronto aperto con il governo, le tre sigle organizzeranno alcune mobilitazioni unitarie: il 15 novembre, quella degli edili, il 16 novembre, quella dei pensionati, il 20 novembre, quelle di metalmeccanici e addetti della conoscenza: “Sono manifestazioni a cui non faranno mancare il loro contributo i lavoratori e i pensionati bergamaschi”, concludono Peracchi, Corna e Nozza.