La Cgil del Veneto contesta la decisione assunta nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Verona in merito alla legge 194. “Al di là delle parole, l'obiettivo di chi ha promosso la mozione è evidente: mettere in discussione i diritti e la libertà delle donne garantite da una legge che ha ridotto in maniera significativa il numero delle interruzioni di gravidanza e salvato migliaia di donne, le quali, prima della sua approvazione, morivano a causa degli aborti clandestini”. A dirlo è il segretario generale Christian Ferrari: “Se l'intenzione fosse stata di sostenere davvero le donne e la maternità consapevole, si sarebbero destinate risorse per sopperire alle mancanze della politica sanitaria regionale che sta determinando di fatto lo smantellamento dei consultori territoriali, privando tantissime cittadine di assistenza e di servizi fondamentali. A Palazzo Balbi c'è la stessa maggioranza che governa a Palazzo Barbieri. Nel primo si tradiscono le stesse previsioni del piano socio sanitario regionale, che prevede il rafforzamento e non lo smantellamento della rete consultoriale, nell'altro si fa propaganda oscurantista sulla pelle delle donne”.