Quando oggi si discute pubblicamente di lavoro nei Paesi occidentali, la principale questione che generalmente viene messa a tema è quella delle conseguenze che le trasformazioni tecnologiche hanno sulle forme produttive e distributive di beni e servizi e sui loro impatti in termini di disoccupazione e precarietà. Lo scenario spesso paventato è quello della Jobless society (1), ossia di una società inesorabilmente avviata verso una marginalizzazione del lavoro come forma di inclusione sociale.

Tra le poche voci autorevoli che in questi anni hanno invece continuato ad affermare la necessità che il lavoro ritorni a essere considerato un meccanismo centrale per la costruzione di società giuste e rispettose della dignità umana vi è quella di Papa Francesco. Il tema del lavoro e delle sue condizioni di dignità è uno dei più ricorrenti dell’attività pubblica di Bergoglio, tanto nei documenti ufficiali del suo magistero, quanto negli incontri pubblici svolti in Vaticano o nelle sue visite in Italia e nel mondo. A questa sua attenzione al lavoro non sono rimasti indifferenti i mondi che tradizionalmente di ciò si occupano, come i sindacati, e non solo quelli di area cattolica.

Ne è un esempio interessante il volume appena pubblicato da Ediesse, che raccoglie e presenta tutti gli interventi e i documenti firmati dal Papa su questo tema e significativamente intitolato "Il lavoro è dignità. Le parole di Papa Francesco”. Gli autori del volume sono Giacomo Costa e Paolo Foglizzo, rispettivamente direttore e redattore esperto di questioni economiche della rivista mensile dei gesuiti Aggiornamenti Sociali, i quali hanno svolto un lavoro prezioso di individuazione, classificazione e presentazione ragionata dell’ampio corpus di documenti scritti e interventi a braccio tenuti dal Papa dal momento della sua elezione nel 2013 fino a oggi. Ne è scaturito un volume ricco e assai utile per la possibilità che offre di ricostruire il pensiero di Bergoglio sul lavoro e inquadrarlo in una cornice interpretativa coerente, benché complessa e poliedrica.

Proprio la poliedricità costituisce una delle cifre ricorrenti del pensiero del Papa argentino. Nonostante la semplicità e informalità del suo stile comunicativo, infatti, egli mette spesso in evidenza la molteplicità di piani di cui è composto uno stesso oggetto di attenzione, la loro complessità, la differenza e persino la problematicità della loro connessione, specie nei suoi interventi magisteriali, come le Encicliche o le Esortazioni apostoliche.

Gli autori del volume mostrano bene come a caratterizzare l’approccio del Papa sia proprio la continua ricerca di connessioni tra le dimensioni e tra gli attori coinvolti nel tema, di un dialogo tra le parti costante, ma che sappia tener conto delle differenze e delle asimmetrie di potere. Un approccio quindi, è bene sottolinearlo parlando di dottrina cattolica, che non esorcizza affatto il conflitto. Al riguardo, il volume mostra come Bergoglio auspichi e promuova la mobilitazione sociale e politica a favore delle parti più deboli, come testimoniano i suoi numerosi interventi a sostegno dei movimenti sociali che si mobilitano contro l’uso irresponsabile della proprietà privata o contro le leggi e le condotte che consentono lo sfruttamento del lavoro o lo scarto delle persone considerate non produttive. Anche il conflitto, in questa visione, è una tappa di un cammino che deve mirare al bene comune e alle soluzioni condivise.

La preoccupazione per il mondo del lavoro, tuttavia, non è una novità introdotta da Papa Francesco nella Chiesa cattolica. Essa è piuttosto una prosecuzione di un percorso avviato già alla fine del XIX secolo con i primi interventi ufficiali di Leone XIII sulla condizione operaia, a cui non a caso sono seguite numerose esperienze di auto-organizzazione e mobilitazione di lavoratori di area cattolica. Anche se è stato solo con il Concilio Vaticano II, e con il magistero dei pontefici che lo hanno seguito, che questa riflessione ecclesiale si è sviluppata più compiutamente, fino a riconoscere i diritti sociali e del lavoro come elemento essenziale di una convivenza rispettosa della dignità umana nel mondo contemporaneo.

Il volume, però, mette bene a fuoco anche gli elementi specifici dell’approccio dell’attuale Papa, a cominciare dall’attenzione metodologica alla concretezza delle situazioni, tipico della provenienza post-conciliare e latino-americana di Bergoglio, che si sviluppa attorno ai tre movimenti del riconoscere, interpretare e scegliere. Il primo movimento richiede di osservare da vicino i fenomeni che si vogliono affrontare nella loro estrema concretezza; il secondo richiede di comprenderli e interpretarli in profondità e il terzo di individuare e intraprendere le azioni più radicate nella realtà e più capaci di generare processi di progresso sociale.

L’applicazione di tale metodologia ha delle profonde conseguenze sul modo di procedere del Papa e sui giudizi proposti, nei quali non si prescinde mai dalle situazioni effettive nelle quali le persone e le organizzazioni vivono e operano. Una metodologia che permette di evitare o minimizzare l’approccio ideologico ai fenomeni, di aderire a formule eccessivamente semplificatorie e di decostruire termini mistificanti.

Un secondo elemento utile a comprendere l’approccio metodologico di Bergoglio è l’inserimento del discorso sulla dignità del lavoro dentro alla più ampia prospettiva dell’ecologia integrale, giunto a una trattazione organica nell’enciclica “Laudato si’” del 2015. Dentro tale prospettiva emerge un’attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale di ogni attività umana, in virtù della quale anche parlando di lavoro non ci si può limitare alla questione del giusto trattamento del lavoratore dal punto di vista economico e organizzativo, ma è necessario allargare la riflessione e l’azione alla più ampia equità e sostenibilità del processo produttivo, del sistema complessivo di rapporti di potere in cui è immerso e dei suoi “scarti”.

Una prospettiva che, anche in virtù della natura sempre più internazionale e non solo occidentale della Chiesa cattolica e dello stesso Vaticano, comprende l’attenzione alla questione dei diritti delle persone migranti in tutto il mondo. Il volume di Costa e Foglizzo restituisce dunque la complessità del pensiero di Papa Francesco non solo sul lavoro, ma più in generale sul tema della giustizia nel mondo odierno e sulle sfide per il riconoscimento della dignità umana.

(1) Jobless Society Forum è anche il nome del convegno annuale dedicato al lavoro organizzato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che riunisce i più importanti esperti italiani e internazionali sul tema: http://fondazionefeltrinelli.it/eventi/il-lavoro-conta-jsf2018/

Emanuele Polizzi è membro del Laboratorio Sui Generis dell'Università di Milano Bicocca