La Cgil Roma Nord Civitavecchia esprime “netta contrarietà, per il metodo (segnato dall’assenza di qualsiasi tipo di confronto e di coinvolgimento di tutte le Istituzioni interessate, delle parte sociali, di movimenti e associazioni, delle popolazioni) e nel merito dell’ordinanza – firmata ieri dal commissario straordinario all’emergenza, Goffredo Sottile – con la quale si dispone il conferimento dei rifiuti di Roma, della Città del Vaticano, di Fiumicino e Ciampino alla discarica di Cupidoro a Bracciano”.

“Non condivido ma comprendo – afferma il segretario della Camera del lavoro Cesare Caiazza - l’agire del Sindaco di Bracciano, che muove dalle condizioni economicamente disastrose nelle quale versano le casse di moltissimi Comuni saccheggiate dai progressivi minori trasferimenti e dai patti di stabilità. Capisco il come dal suo punto di vista, la soluzione adottata potrebbe risollevare le sorti della “Bracciano Ambiente” (società partecipata al 100% dal Comune), sull’orlo del dissesto economico, salvaguardando decine di posti di lavoro. Mi permetto di dire, come sindacalista, che – soprattutto sul terreno del lavoro, e delle necessarie politiche per rilanciare l’occupazione – è una scelta miope e suicida. Parliamo di un luogo, Cupidoro che è ai confini con più Comuni e Municipi di Roma e che quindi interessa un largo territorio a vocazione turistica ed agricola”.

La Cgil – prosegue il sindacalista – “nel descrivere le ricadute pesanti della crisi in termini di riduzione drammatica dell’occupazione” ha “avanzato da tempo l’idea di ragionare su un progetto di rilancio economico, riferito a un largo territorio (da Civitavecchia fino ai comuni del lago di Bracciano) basato sull’integrazione e la valorizzazione del turismo crocieristico, balneare, termale, archeologico, culturale e paesaggistico; sviluppando prevalentemente le attività alberghiere, del commercio e dei servizi, creando – in questo modo – importanti opportunità di lavoro. L’impatto della discarica – secondo Caiazza - rischia non solo di inibire qualsiasi progetto teso a valorizzare le tante potenzialità ma di condannare, per un lungo periodo, un intero e vasto territorio verso il declino industriale e produttivo”. Il sindacato ha chiesto perciò al sindaco l’immediata sospensione dell’ordinanza.