Nel periodo gennaio-giugno 30 lavoratori sono deceduti nel Lazio mentre svolgevano le loro funzioni, 361 sono morti in tutto il paese. Questa la fotografia dell'andamento degli infortuni sul lavoro nel Lazio, a cura dell'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre, sulla base di dati Inail. "Da gennaio a giugno - si legge - sono 30 le vittime rilevate in occasione di lavoro in Lazio (361 in tutto il Paese). Sei decessi in più rispetto al primo semestre 2014. E il Lazio è la quarta regione a livello nazionale con la Campania per numero di infortuni mortali, con un'inquietante media di 5 incidenti al mese. Un tragico bilancio del 2015 che si aggrava, poi, con le morti avvenute in itinere: sono 15 da gennaio a giugno, per un totale, quindi, di 45 vittime".

L'osservatorio sottolinea come "la tragedia sia molto più sentita nella capitale"
. "A Roma, infatti, - spiega - si contano 29 lavoratori deceduti nel primo semestre 2015 (11 dei quali in itinere)". E sempre alla capitale che spetta indossare, purtroppo anche a livello nazionale, la maglia nera per numero di vittime registrate in occasione di lavoro (18), seguita da Milano (16) e da Palermo e Napoli (10)", prosegue la nota.

A livello regionale, invece, "Roma è seguita da Latina e Viterbo
dove si contano 5 infortuni mortali, da Frosinone (4), e da Rieti (2)", dice Vega Engineering che prosegue con una mappatura dettagliata del Lazio "in cui risulta evidente come sia il settore dei trasporti e magazzinaggi quello più colpito con 6 infortuni mortali, seguito dalle attività manifatturiere e dal noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (4 vittime); da costruzioni, commercio e attività di alloggio e ristorazione (3)".