Il comitato "il nostro tempo è adesso" ha promosso per oggi, lunedì 19 Marzo, una giornata di mobilitazione contro la precarietà, per prendere la parola sulla riforma del mercato del lavoro. A Roma l'appuntamento è per le ore 18 in piazza Montecitorio, dove si terrà un'assemblea a microfono aperto, una "piece teatrale precaria", e una proiezione continua di parole proposte immagini e video sulla precarietà.

"Non ce la beviamo", è il titolo sotto il quale si raduneranno associazioni, reti e coordinamenti di giovani e precarie/i. L'obiettivo dell'iniziativa è porre le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori precari davanti al luogo simbolo della decisione politica. Soprattutto, come recita l'appello con cui è stata indetta l'iniziativa, l'obiettivo è dire che "La precarietà è causa della crisi e non la soluzione. La precarietà non è la conseguenza di una generazione “privilegiata” e “garantita”, che si è arricchita a danno dei propri figli, ma il frutto di scelte politiche precise di un'intera classe dirigente, che con incredibile ipocrisia, adesso pensa di utilizzare i giovani per giustificare l'esigenza di maggiore precarietà".

I giovani, i precari, le donne e gli studenti saranno in piazza per chiedere reddito, diritti sindacali, servizi e un lavoro sicuro in termini di diritti e tutele. Per rivendicare diritti elementari che dovrebbero essere di tutti: avere una pensione, un tetto sopra la testa, fare dei figli, andare in ferie, potersi ammalare senza aver paura di essere licenziati. "Queste devono essere le priorità per chi vuole intervenire su lavoro, ammortizzatori sociali e welfare – dice il comitato –: "c'è bisogno di scelte coraggiose, noi vogliamo un Paese migliore e una nuova stagione politica. C’è bisogno di politiche per il diritto all’abitare, di spostare la leva fiscale dal lavoro alla finanza, serve ripensare ad un welfare estensivo che includa invece di marginalizzare. Stiamo parlando del diritto ad una vita vera che una Repubblica fondata sul lavoro deve essere in grado di garantire. Per la sua salvezza, non solo per la nostra". Per questo, oggi scendiamo in piazza tutte e tutti insieme per chiedere al nostro Paese di partire dal nostro sguardo per potersi immaginare migliore".