“È ora che tutti i soggetti che compongono la filiera lattiero-casearia si assumano le proprie responsabilità e decidano di mettere in campo degli interventi specifici per un settore che altrimenti rischia l'implosione e la cancellazione di centinaia di posti di lavoro”. A dirlo è il segretario nazionale della Flai Cgil, Antonio Mattioli, sottolineando come al calo dei consumi siano collegati problemi sul versante occupazionale.

“Il tavolo di filiera promosso dal ministero delle Politiche agricole - continua Mattioli - non ha prodotto nulla per responsabilità di tutte le parti coinvolte e si è tradotto in una battaglia sull'etichettatura del latte a lunga conservazione che ha ulteriormente diviso il comparto. Anche sul fronte distributivo la 'guerra' del prezzo viene fatta solo ed esclusivamente sulla pelle dei consumatori e dei lavoratori a discapito della qualità del prodotto e della sua effettiva tracciabilita”.

Dal sindacato una proposta
concreta: “Il primo passo da compiere per salvare il settore potrebbe essere quello di istituire un disciplinare che obblighi ogni produttore, trasformatore e distributore a garantire la tracciabilità e la qualità del lavoro e del prodotto. Solo così, infatti, si darebbe vita a una competizione sostenibile in grado di tutelare il lavoro dipendente e di offrire quella trasparenza d'informazione che metta il consumatore nelle condizioni di scegliere consapevolmente ciò che vuole comprare”.