Al via la seconda giornata di lavori della conferenza di organizzazione della Cgil, all’Auditorium di Roma. Davanti ad una platea composta da 921 delegati (di cui 462 donne e 459 uomini; il 60,94 % dei delegati è espressione di luoghi di lavoro o di Leghe dello Spi) la giornata si conclude con l’intervento di Susanna Camusso. 

Agli interventi della prima giornata, a cominciare dalla relazione introduttiva di Nino Baseotto, la stampa ha dato risalto sulle sue pagine soffermandosi, come ad esempio il Sole 24 ore, sulla proposta che affida ad un nuovo organismo l'elezione dei vertici: “Alla crisi di rappresentanza - scrive il Sole - la Cgil risponde riorganizzandosi con l'obiettivo di dare più potere agli iscritti e ai delegati che avranno la maggioranza negli organismi chiamati ad eleggere segretari generali e rispettive segreterie, a tutti i livelli. (…) Per dare più peso al territorio, le camere del lavoro dovranno diventare il fulcro dell'attività sindacale. (…) Per un'organizzazione che fin qui, soprattutto per le strutture apicali, ha sempre eletto i propri organi esecutivi col voto preponderante degli apparati a tempo pieno è un cambio di passo significativo”.

Sul Corriere della Sera, scrive Enrico Marro: “E’ una rivendicazione di orgoglio e di identità quella andata in scena ieri mattina alla Conferenza di organizzazione della Cgil. Il sindacato della sinistra che mai come in questa fase si sente assediato, nonostante alla guida del governo ci sia il segretario del Pd, un Matteo Renzi mai citato nella relazione del segretario organizzativo, Nino Baseotto, ma ripetutamente evocato, per bocciare le sue riforme e gli attacchi al sindacato, Cgil in particolare. 

“La Cgil - scrive Roberto Mania su Repubblica - prova a cambiare. Il che è già un'implicita ammissione di difficoltà. Il prossimo segretario generale sarà eletto nel 2018 da un nuovo organismo composto per la maggioranza da lavoratori. Niente primarie ma meno apparato e più protagonismo degli iscritti”

Tutti i media concentrati, anzi ossessionati, dalla questione degli stipendi dei dirigenti sindacali (le cifre sono state rese note ieri dalla stessa Cgil). Salvatore Cannavò sul Fatto parla di un sindacato che prova a rispondere alla crisi del sindacato con la consapevolezza di essere sempre più associati alla "casta" o alla politica.

“Con la Conferenza di Organizzazione aperta ieri all'Auditorium di Roma - scrive Antonio Sciotto sul Manifesto - si tenta il colpo di coda: aumentare la partecipazione e la democrazia interna per ridare vita alle strutture, ma il ‘modello Camusso’ è stato già contestato dal leader Fiom Maurizio Landini, che chiede una discussione più lunga e approfondita”. 

Qui in diretta i lavori della giornata