Stamane (18/2) si è svolta al cantiere Metro di Napoli in Piazza Municipio una affollata e partecipata assemblea dei lavoratori, promossa dalla Fillea Cgil Campania, che ha visto la partecipazione del segretario generale della categoria Walter Schiavella e dei segretari della Campania e di Napoli, Gianni Sannino e Ciro Nappo. Insieme, i tre sindacalisti hanno illustrato i contenuti della Carta dei Diritti universali del Lavoro, su cui il sindacato di Corso d'Italia ha lanciato una campagna di informazione degli iscritti e dei lavoratori, con migliaia di assemblee già programmate in tutta Italia.

Cantiere simbolico quello scelto dalla Fillea, come ha ricordato Gianni Sannino: “è la più importante strategica infrastruttura del capoluogo campano e di tutta la regione. Parliamo di un’opera, la Linea 1, il cui progetto è iniziato nel 76 e che si sta avviando finalmente al completamento, anche grazie all’impegno del sindacato che ha lottato per non far insabbiare il progetto nella melma della mala politica". Ma la Metro di Napoli è  “una delle pochissime opere del Mezzogiorno” ha ricordato il segretario generale Walter Schiavella, che ha chiesto “dove sono i famosi investimenti infrastrutturali tanto annunciati dal Governo? Il paese, quello reale, è ancora ben lontano dal ripartire ed i lavoratori sono disperati. Lo ha ricordato in questi giorni Draghi, ma noi lo diciamo dal 2009, senza investimenti non riparte l’economia e non si genera lavoro. Cos’altro serve al Governo per passare dagli annunci ai fatti?”.

E se sugli investimenti si sono avute solo promesse, sul fronte dei diritti e del lavoro “i governi hanno prodotto una serie di norme -  il Jobs Act, l’articolo 18, gli interventi sulle pensioni - che hanno reso il lavoro frammentato e la pensione un traguardo per tanti irraggiungibile, soprattutto per i lavoratori dell’edilizia, costretti a stare sulle impalcature fino a 67 anni. Per questo - ha proseguito Schiavella - è importante cambiare davvero il verso delle cose, e lo facciamo con la Carta Universale del lavoro, perché vogliamo portare in Parlamento una legge che ricomponga quello spezzatino del lavoro prodotto dagli ultimi governi e affermare principi universali, il diritto ad un lavoro sicuro, di qualità, stabile".

Per questo la carta accompagnerà tutte le iniziative dei prossimi mesi, come elemento "capace di rafforzare l'azione complessiva del sindacato.
Essa - ha aggiunto il segretario degli edili Cgil - rappresenta insieme una proposta innovativa di estensione e riunificazione dei diritti, di sostegno all’azione contrattuale del sindacato attraverso l’applicazione piena dell’articolo 39 e 46 della Costituzione in materia di rappresentanza e di validità erga omnes dei contratti e di riscrittura delle diverse forme di impiego in direzione di un lavoro stabile e di qualità".

La Carta dunque come "filo rosso della nostra azione sindacale, che nei prossimi mesi ci vedrà protagonisti, sia dal versante contrattuale, con l’apertura del tavolo per il  rinnovo del CCNL dell’edilizia, sia dal versante dell’azione nei confronti del governo per intervenire sul sistema pensionistico", ha detto ancora Schiavella. "Le confederazioni hanno scritto al governo, aspettiamo una risposta", ma una cosa è certa per Schiavella "per gli edili è prioritario ridurre l’impatto devastante della riforma Fornero, e la nostra proposta è concreta e si articola su due livelli, quello legislativo più generale con l’uscita flessibile senza penalizzazioni, e quello contrattuale, con il rafforzamento della previdenza complementare e del fondo per i pre-pensionamenti."

Schiavella ha infine ricordato che "quella della Carta sarà una battaglia lunga, così come complicata sarà l’azione negoziale sulle pensioni, per questo c’è bisogno di essere uniti, i lavoratori hanno bisogno di un sindacato unito e compatto. E’ una sfida per tutti, ma dobbiamo affrontarla, rilanciando e dando forma all’unità del sindacato" perché "l'unità  è la nuova frontiera per l'innovazione del sindacato."