Dopo la Camera del lavoro metropolitana di Napoli, anche la Cgil Campania si appresta a uscire dalla fase commissariale e a eleggere il segretario generale. Ha preso il via oggi, 17 maggio, e si concluderà domani, all'Hotel Poseidon di Torre del Greco, l'assise straordinaria regionale della confederazione.

Con questo congresso salutiamo definitivamente un periodo che è stato complicato per la nostra storia e che abbiamo affrontato insieme, nella consapevolezza che le difficoltà e i problemi che da tempo interessano la nostra organizzazione, non potessero essere risolti in un 'tempo straordinario'”. Così Giuseppe Spadaro, commissario regionale, ha aperto i lavori.

In questi sedici mesi, ha continuato Spadaro, la Cgil Campania è riuscita, “grazie al lavoro, alla passione, all'impegno di tutti voi” a essere “presente nei momenti importanti della nostra organizzazione e a dare vita a numerose iniziative”. Ne è un esempio la mobilitazione per la campagna referendaria e la Carta universale del lavoro. In Campania il sindacato ha raccolto quasi 200mila firme, “un risultato straordinario”.

Anche con le istituzioni regionali, afferma il sindacalista, si è finalmente riaperta un’interlocuzione “sui temi del welfare, dello sviluppo, della condizione giovanile e femminile”. Tra i risultati ottenuti dalla Cgil, Spadaro elenca l'impegno “a denunciare il malaffare che purtroppo si nutre della tragedia dei migranti”, ma anche la firma, insieme a Cisl e a Uil, del protocollo d'intesa con il presidente della Regione Vincenzo De Luca. “Un accordo molto impegnativo, frutto di un lungo lavoro preparatorio, reso possibile oltre che dall'azione confederale unitaria, da un serrato confronto con la Regione su temi che, pur superando vecchie forme di collateralismo, devono essere continuamente monitorati”.

Il tutto in un contesto molto difficile, con “i numeri della disoccupazione e in particolare quelli che riguardano le donne e i giovani drammatici”. In Campania quasi cinque individui su dieci sono a rischio di povertà in una regione che eccelle per bassa intensità lavorativa e un livello dei servizi al collasso”.

Di fronte questo contesto, afferma ancora il commissario, “sono tante le proposte messe in campo dalla Cgil”, e “tutte hanno un presupposto: bisogna ripartire dal lavoro. Un lavoro dignitoso, qualificato, in grado di sviluppare prospettive e di liberare professionalità”.

Tocca a questa classe dirigente - ha quindi concluso -, alle istituzioni, ai sindacati, alle associazioni imprenditoriali, ognuno con le proprie responsabilità, dimostrare che c’è una reale volontà di cambiamento. Forse siamo all'ultima chiamata, i nostri cittadini non hanno più pazienza”.

A margine del congresso regionale è intervenuta Susanna Camusso. "Abbiamo dovuto fare scelte anche dolorose, ma con la voglia di ripartire e di ricostruire l'iniziativa sulle tante necessità che ci sono", ha detto il segretario generale della Cgil. La Campania, a suo avviso, è una regione "che continua a soffrire molto delle diseguaglianze tra Nord e Sud del Paese, che soffre per la mancanza di prospettiva per i giovani, un luogo dove c'è moltissimo bisogno di sindacato. Credo che questi due giorni, come il congresso della Camera del lavoro di Napoli della scorsa settimana - ha aggiunto -, rappresentino l'idea di ripartenza e di progetto".