“E' evidente che nel momento in cui si fa un'operazione così incisiva come quella  contenuta nella cosiddetta riforma della 'Buona scuola' è necessario introdurre un architrave contrattuale in grado di sostenere un processo di qualificazione del lavoro. Le due cose vanno insieme”.  Lo ha detto  Gianna Fracassi, segretario nazionale della Cgil nel corso della trasmissione Italia Parla, su RadioArticolo1

La mobilitazione sulla scuola da parte dei sindacati del settore, in effetti, prosegue compatta. I punti fermi sono: correggere la riforma Giannini e valorizzare il lavoro attraverso un contratto innovativo. “Il nostro giudizio sui contenuti della riforma  - continua Fracassi -  è negativo. Abbiamo avuto modo di dirlo più volte, e continuiamo a dirlo oggi, nel momento in cui si è ormai aperto il confronto sulle nove deleghe che contiene. Sono deleghe molto pesanti, tra l'altro, che vanno dalla disabilità fino alla questione dell'alternanza, dagli asili nido e dalle scuole dell'infanzia fino al reclutamento del personale. Sono temi consistenti che dovrebbero essere affrontati con una partecipazione e un coinvolgimento maggiore delle parti sociali”.  

Poi c'è la questione del contratto. “Bisogna mettere a disposizione le risorse per poter rinnovare i contratti – afferma il segretario confederale di Corso d'Italia -, perché le anticipazioni sui contenuti della legge di stabilità per quanto riguarda le risorse messe in campo per il rinnovo dei contratti dei dipendenti  pubblici sono risibili. Stiamo parlando di 300, 400 milioni di euro. Cioè sostanzialmente di sei o sette euro lordi”.  

“E' una beffa – afferma ancora -, anche rispetto al fatto che c'è un blocco di quasi 8 anni. Io credo che questo sia inaccettabile. Non è certo la base per poter aprire una trattativa sul contratto della scuola, e in generale sui dipendenti pubblici. Così non è possibile avviare una trattativa seria,. Le categorie interessate sono invece nella condizione di mettere in campo piattaforme veramente innovative, ma ci sembra che il governo che non sia pronto a rispondere su questi temi”.  

All'interno della riforma, tra l'altro, “ci sono tanti interventi che pregiudicano le prerogative contrattuali, che mettono cioè in discussione pezzi importanti del contratto. Per esempio la norma che scorpora un pezzo di contrattazione perché relativa alla valorizzazione professionale”. 

“Questo – ha concluso Fracassi - è un tema di natura squisitamente contrattuale, e invece  lo si colloca in una dimensione completamente diversa. Io credo che sia importante aprire una stagione contrattuale che dia un segno diverso, anche rispetto a questo tipo di interventi. E' questo  l'obiettivo delle categorie e della Confederazione in questa fase”.