“Oggi, 8 maggio, ADI ed FLC-Cgil hanno lanciato una petizione diretta al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti con cui si chiede il riconoscimento del diritto all’indennità di disoccupazione DIS-COLL ad assegnisti di ricerca, dottorandi e titolari di borse di studio”. Lo rende noto la Flc Cgil in un comunicato.

La DIS–COLL – spiega il sindacato - è una nuova forma di indennità di disoccupazione (qui la nostra guida) introdotta dal D.Lgs n. 22 del 4 marzo 2015 (Jobs Act). Essa ha come destinatari i “collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto - con esclusione degli amministratori e dei sindaci - iscritti in via esclusiva alla gestione separata presso l’INPS, non pensionati e privi di partita IVA, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.

“Questa formula, piuttosto ampia, non chiarisce un dato fondamentale – afferma la Flc Cgil - questo provvedimento si estende anche ai dottorandi, borsisti e assegnisti di ricerca? Tali figure, infatti, hanno l’obbligo di versare contributi previdenziali presso la Gestione separata INPS, pagando un’aliquota contributiva del 30% sul loro reddito annuo. Esse ricadono nella categoria dei ‘lavoratori parasubordinati’ e per le peculiari caratteristiche delle attività da loro svolte appaiono pienamente assimilabili ai collaboratori coordinati e continuativi, ovvero a progetto”.

Di fronte a questa situazione di ambiguità ADI ed FLC chiedono con forza al Ministro Poletti di “intervenire per sanare una situazione divenuta da anni insostenibile: perché tenere fuori dal sistema di protezione sociale migliaia di persone già sottoposte a condizioni contrattuali ed economiche di precarietà e che, nonostante questo, contribuiscono con passione alla crescita e allo sviluppo del nostro Paese? Perché non riconoscere il lavoro di migliaia di giovani ricercatori che di fatto tengono un piedi un sistema accademico ormai prossimo al collasso?”.